“Napoli è tua” è la lista civica che ha sostenuto la cavalcata elettorale del sindaco Luigi De Magistris. Per ora è un oggetto misterioso. Nei dodici mesi di attività i suoi rappresentanti non hanno brillato per proposte, interventi, iniziative. A toglierli dall’imbarazzo, però, è stato lo stesso primo cittadino che prima sulle pagine dell’Unità (24 febbraio) poi su quelle del Manifesto (1 aprile) ha delineato il suo progetto politico, la sua aspirazione di “giocare” un ruolo nazionale. Il sogno proibito di De Magistris è preparare una lista “civica nazionale” senza “barriere ideologiche”, appellandosi agli astensionisti e ai movimenti. Il suo omologo di Bari Michele Emiliano, esce di scena dopo che sono emersi i suoi legami con gli imprenditori corruttori.
De Magistris pensa ad “nuovo soggetto politico” nell’ambito del “centro-sinistra”, una lista a cui dovrebbero concorrere vari sindaci e amministratori del “centro-sinistra”. Gli stessi che hanno partecipato al primo forum nazionale dei beni comuni organizzato dallo stesso De Magistris dove si era costituito un vero e proprio asse con il sindaco di Bari. L’ex pm mette le mani avanti e dice: “La lista ‘civica nazionale’ rappresenterebbe un tentativo molto serio di selezionare una nuova classe dirigente da mettere a disposizione dei partiti del centrosinistra, a cui non ci contrapponiamo”.
In sostanza, una lista di sostegno e appoggio elettorale al “centro-sinistra” allo scopo di condurlo al governo dopo le prossime elezioni politiche del 2013. Annunci. Propositi. Per ora De Magistris non ha firmato il “Manifesto per un soggetto politico nuovo, per un’altra politica nelle forme e nelle passioni”. Si è giustificato in un’intervista a “Il Manifesto” del 1 aprile che gli chiedeva conto della sua mancata adesione con un saggio: “In politica i tempi non sono affatto secondari”.
Niente fatti velleitari
“Considero questa iniziativa un fatto positivo – ha aggiunto -. Avevo letto il documento prima della sua presentazione pubblica e si sono raccolte firme importanti (i suoi assessori Sergio D’Angelo e Alberto Lucarelli ed il capogruppo di ‘Napoli è tua’ Vittorio Vasquez) e contenuti condivisibili. La mia opinione è che si debba costruire in modo organizzato, intelligente e con la tempistica giusta un qualcosa che non sia un fatto velleitario, contenutistico. Ma sia un quid pluris che serva a vincere le elezioni nel 2013”. E poi : “La lista non può essere l’obiettivo finale, è uno strumento. L’obiettivo, dopo le elezioni, sarà trovare una forma organizzativa”.
Non bruciare le tappe
De Magistris è molto attento a non bruciare le tappe, a mettere i piedi su un terreno sicuro e con la certezza di risultati positivi. Egli lavora su tempi più lunghi anche perché né lui né gli altri amministratori che con lui stanno lavorando a questo progetto politico-elettorale possono svincolarsi prima del tempo dai loro incarichi. Ne andrebbero di mezzo la loro credibilità e il loro grado di fiducia nell’elettorato. Una riflessione ulteriore va fatta ed è di rigore. Bisogna capire però questo “nuovo” modello in progress culturale-politico-organizzativo quanto risenta del berlusconismo di ritorno. Nei discorsi e iniziative dell’ex pm c’è un problema di fondo: la partecipazione. De Magistris incarna il condottiero, l’uomo carismatico, il profeta che struttura – secondo se stesso e le sue sembianze – il modello. E’ un punto di debolezza per uno che predica di continuo: assemblee di popolo e gestione comune e partecipata dei beni pubblici.
Michele Scaccia
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