“Il sindaco si è fissato per lo stadio a Ponticelli: capisco che la Mennella ha fatto lo sponsor dei voti e quindi adesso lui gliela deve dà calda però a noi non interessa giocare là”. Aurelio de Laurentis, presidente del Napoli, in un incontro informale con i tifosi si sfoga sulla questione nuovo stadio.
Le parole sono importanti e certificano l’ossessione del sindaco Luigi de Magistris nell’ “accontentare” gli appetiti di alcuni costruttori – tra loro appunto la Marilù Faraone Mennella – che guida una cordata di imprenditori – guarda caso – che hanno presentato un progetto per il nuovo impianto sportivo a Ponticelli.
Le ombre avvolte nella nebbia sono tante, troppe per essere solo analfabetismo amministrativo. Commenta su Repubblica Carlo Iannello : “La vicenda dello stadio è surreale. Come si svolge il dibattito in giunta? Che ruolo hanno gli assessori? Il sindaco e la giunta non hanno ascoltato il consiglio, non credo abbiano ascoltato le municipalità, né coinvolto gli uffici competenti.
Di certo non è stata attivata una procedura di variante e non mi risulta abbiano ascoltato le associazioni ambientaliste, sportive e nemmeno dei tifosi”.A difendere le idee di de Magistris è sceso in campo suo cugino Paolo Cirino Pomicino, ‘o ministro, che in bello spolvero riesuma i suoi vecchi arnesi da prima repubblica “Neonapoli” e “il Regno del Possibile”.
Il presidente della tangenziale come nulla fosse dà la sua ricetta: “Occorre organizzare due giornate di ascolto per registrare e mettere a punto le idee sul risanamento della zona est ed ovest. Decidere la vocazione da attribuire all’area invitando tutte le grandi organizzazioni, imprenditori”. I brividi percorro la schiena. Questa rivoluzione arancione somiglia a un film dell’orrore: ecco il ritorno dei dinosauri, degli impresentabili, dei saccheggiatori.
Il nuovo è Pomicino con la bandana arancione. Geronimo se un tempo aveva l’Icla ora ha Impresa, una nuova sigla sbocciata con prepotenza pochi anni fa e diventata in brevissimo tempo una delle star del mattone a livello nazionale e non solo. Come si dice: il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il redivivo Pomicino sembra fare il regista della giunta de Magistris: la sua segreteria è di nuovo molto affollata. E poi Pomicino è molto intimo di Faraone Mennella e di Antonio D’Amato, suoi storici amici (il padre, Salvatore D’Amato, fondatore della Seda, era tra gli assidui finanziatori della rivista pomiciniana Itinerario) ed habituè anacapresi dove si frequentano.
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