Il San Carlo rischia di crollare a picco. Si corre ai ripari e viene chiamato nel 2007 al 2010 il giovanissimo (classe ’73) origini baresi Salvo Nastasi, 34enne (all’epoca) come commissario straordinario dell’ Ente Lirico partenopeo (il suo slogan: Un corno mi aiuterà a salvare il San Carlo). Un enfant prodige nato sotto l’ala protettiva di Gianni Letta, valorizzato da Francesco Rutelli quando era ministro per i Beni e le Attività Culturali, e riconfermato al dicastero nei ruoli di capo di gabinetto del Ministero e ad interim direttore generale per lo “Spettacolo dal vivo” dai vari responsabili che si sono succeduti sulla poltrona più alta del dicastero: Sandro Bondi, Giancalo Galan e ultimo il tecnico Loreno Oranghi. Neppure quando il suo nome è saltato fuori dalle carte delle inchieste sui Grandi Eventi e P4 ha rischiato il posto.
Ora però a settembre ci sarà il tanto sollecitato avvicendamento al Mibac andrà via Nastasi (il suo è stato un interregno) e sarà nominato Adriano Rasi Caldogno. Tornando a Nastasi quando giunge al San Carlo realizza con la Regione Campania presieduta da Antonio Bassolino un patto di ferro. Vengono avviate a trattativa privata una serie di opere edilizie di recupero conservativo e ammodernamenti.
Il teatro riacquista il suo antico splendore anche se non sono tutte rose e fiori. Nastasi legato sentimentalmente a Giulia Minoli, si sposeranno sull’isoletta eoliana, quando già il lavoro al San Carlo è quasi ultimato. La figlia di Giovanni Minoli e di Matilde Bernabei, nipote dell’ ultrademocristiano Opus Dei, ex direttore generale della Rai comincerà a collaborare con il Massimo partenopeo ed in particolare sarà nominata dal marito, ancora nel ruolo di commissario, coordinatrice del neonato museo “Memus, Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo” e responsabile dei progetti speciali del teatro.
Nastasi da commissario e in evidente conflitto cambia lo statuto della Fondazione Teatro San Carlo costituendosi – il 25 luglio 2011 – dinanzi al notaio Vincenzo Pulcini e apporta un’impronta manageriale all’Ente Lirico. In tempi record l’intero incartamento è trasmesso al ministero per l’approvazione. Nastasi per evitare di finire in barzellette ha la bontà di lasciare al suo vice capo di gabinetto vicario ad interim Mario Guarany la firma del provvedimento di proposta di approvazione che finisce a grande velocità sulla scrivania del ministro Giancarlo Galan che il 14 settembre 2011 chiude favorevolmente l’iter burocratico.
All’ombra del nuovo statuto partono i progetti speciali e nasce il museo MeMus dove inserisce sua moglie. Ufficialmente Nastasi getta la spugna all’elezione del sindaco Luigi de Magistris, di diritto presidente del cda. Nastasi sembrava fuori dai giochi quando ecco la nomina “inaspettata” a consigliere nel nuovo cda della Fondazione San Carlo in quota del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
“Sono commosso – spiega – consideravo quello con il San Carlo fosse un corso finito ed ero perplesso rispetto ad una mia permanenza oltre al periodo commissariale”. E’ lui ad accogliere – lo scorso maggio – il premier Mario Monti in visita al San Carlo.
Tocca al deputato Pierfelice Zazzera (Idv) porre la questione con una interrogazione: “…la nomina del dottor Nastasi come componente del teatro San Carlo, oltre ad essere inopportuna ed incompatibile, favorisce l’infiltrazione di eventuali influenze politiche all’interno delle Fondazioni lirico-sinfoniche, che al contrario dovrebbero essere autonome, indipendenti e libere da conflitti di interesse”. In attesa di una risposta.