DOPOTRENTASETTE ANNI dalla nascita, chiude la biblioteca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli fondato dall’avvocato Gerardo Marotta era il 1975, incoraggiato dagli auspici dell’allora Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei Enrico Cerulli, da Elena Croce, figlia del celebre filosofo, dai professori Pietro Piovani e Giovanni Pugliese Carratelli fondò a Napoli l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del quale è tuttora Presidente.
Trecentomila libri, molti dei quali rari, dalla prima edizione italiana dell’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert, agli scritti di Benedetto Croce e di Giordano Bruno. Questi preziosi volumi rischiano di marcire in un capannone di Casoria l’immensa biblioteca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, acquistata nel dopoguerra dall’avvocato Gerardo Marotta, nelle librerie e antiquari di tutto il mondo, un patrimonio stimato in dieci milioni di euro.
L’inerzia assoluta delle istituzioni sia locali che nazionali hanno procurato un danno di immagine alla città di Napoli ma a tutta l’Italia. Marotta, uomo di grande cultura si considera preso a calci dalle istituzioni e dalla vane promesse fatte dalle istituzioni che per anni lo hanno preso in giro.
Basterebbe il buon senso delle istituzioni per salvare un estimabile tesoro ma come lo stesso Marotta accusa : “La cultura è scomoda specialmente a Napoli, questo mi addolora tantissimo spero che la cultura della nostra città venga salvata, quel patrimonio di idee che sposò in pieno la cultura della rinascita partendo dalla Rivoluzione Partenopea del 1799 e da Palazzo Serra di Cassano dove la cultura democratica e repubblicana fu mortificata dai sanfedisti, mi ero proposto che non succedesse più invece ecco ricomparire lo spettro dei sanfedisti le istituzioni”.
Negli ultimi giorni è giunta anche la solidarietà dello scrittore Roberto Saviano che su Twitter ha scritto: “Sono al fianco di Gerardo Marotta spero che le istituzioni tutte trovino una giusta risoluzione per questo deprecabile problema”. Marotta non si nasconde e accusa della situazione Guido Trombetti, assessore regionale ed ex Rettore dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.
Molte sono state le offerte per ospitare la prestigiosa collezione iniziando dal sindaco di San Giorgio a Cremano che ha reso disponibile la biblioteca di Villa Bruno oppure da parte del primo cittadino di Ravenna e tanti altri, che non si sono tirati indietro dando grande solidarietà. L’appello di Gerardo Marotta è stato raccolto da tutti gli uomini di cultura e speriamo che le istituzioni facciano lo stesso. Lo spera Napoli e la sua cultura ed i tanti giovani che non potranno usufruire di questa immensa ricchezza.
Giovanni Cardone
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I conti tornano. Bilanci sempre in ordine
zittiti i “soliti” mestatori
Nel vespaio di polemiche seguito allo sfratto della biblioteca dell’Istituto filosofico, i soliti mestatori del torbido per allontanare le proprie oggettive responsabilità hanno pensato bene di accusare i vertici di palazzo Serra di Cassano di non aver tenuto i conti a posto nel corso degli anni. Un’accusa che l’avvocato Gerardo Marotta ha rimandato subito al mittente. Proprio su questo punto è intervenuto Francesco De Notaris.
C’è da fare una riflessione e porre attenzione su quanto affermato dall’avvocato Gerardo Marotta a proposito dei conti dell’Istituto italiano per gli studi filosofici: “Vorrei che i ministeri competenti verificassero in occasione di nuovi provvedimenti legislativi, ancora una volta la contabilità dell’Istituto dalle origini fino ad oggi, e quanto ho personalmente elargito.
Invito la schiera di quanti cercano motivi pretestuosi a recarsi negli uffici per verificare la puntualità, la correttezza e la trasparenza di tutti gli atti amministrativi”. Desidererei sapere se altri responsabili amministrativi di enti pubblici o privati hanno mai rivolto analogo invito ai cittadini tutti.