Sta prendendo piede anche a Napoli la “moda” del car flipping. Letteralmente si tratta del rovesciamento delle auto. Se a San Francisco le gang le appoggiano su di un lato, a Napoli – non poteva essere diversamente – le girano sul tettuccio. Nel mirino finiscono le piccole city car ma anche veicoli di dimensioni più ingombranti.
Fuorigrotta sembra essere diventato il quartiere-laboratorio del car flipping. L’ultimo episodio è accaduto – ieri mattina – in via Cerlone. Qui, una Ford Kia è stata capovolta e appoggiata sul tetto provocando la rottura del parabrezza e la fuoriuscita della benzina dal serbatoio. Stesso destino è accaduto qualche giorno prima in Viale Augusto e in via Terracina ad altre auto. A farne le spese sempre veicoli piccoli come una minicar quelle guidate da studenti.
La “moda” è nata negli Stati Uniti, gli episodi più recenti di vandalismo sono stati registrati a Bernal Hights, quartiere di San Francisco: ben quattro macchine sono state trovate ribaltate. Alcune su un fianco, altre, addirittura, sono state completamente rivoltate, finendo col tetto sull’asfalto. Non è la prima volta che le piccole utilitarie diventano oggetto di atti vandalici: alcuni fenomeni si erano già verificati in Canada, mentre in Olanda le piccole auto tedesche vengono direttamente gettate nei canali.
Naturalmente, queste vetture sono il bersaglio preferito dai teppisti perché facili da rovesciare o da spostare. Napoli non poteva essere da meno. Certo incuriosisce di come questa strana “moda” che sfocia nel penale sia stata quasi in tempo reale adottata dalla città partenopea.
Giuseppe De Stefano
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