Marco Esposito della lista Mò candidato alla presidenza della Regione Campania ha vinto il confronto nel duello andato in onda – domenica sera – su SkyTg24.
Una vittoria schiacciante rispetto ai suoi competitor. Competente, coerente, chiaro e dialettica semplice. Con il suo maglioncino arancione Marco Esposito, giornaista de “il Mattino” è stato diretto e brillante rispetto a uno Stefano Caldoro (centro-destra) e un compassatissimo Vincenzo De Luca, candidato con il centro-sinistra e liste annesse di impresentabili, in evidente difficoltà.
Anche se formalmente a vincere al voting del pubblico è stato Caldoro con il 48 per cento mentre la candidata di Cinque Stelle Valeria Ciarambino è giunta seconda con un ottimo 25 per cento, il vincitore in assoluto è stato Esposito. Il merito del giornalista è stato quello di attirare e far partecipare tanti giovani attorno al suo movimento politico.
Discorsi netti e chiari che trovano tra il potenziale pubblico di elettori un vasto consenso. Da segnalare rispetto al caso degli impresentabili le regole di cui si sono dotati il Movimento Grillino ovvero ogni candidato ha dovuto presentare il certificato con i propri carichi pendenti. Un particolare non da poco rispetto al tema degli impresentabili presenti nelle tante liste civiche d’appoggio ai due principali candidati a governatore.
A due settimane dal voto si è scoperto che il centro-destra ha candidato Antonio Scalzone, dei Popolari per l’Italia alleati con Caldoro, è sotto processo con l’accusa di aver favorito la camorra casalese negli appalti di Castel Volturno, Comune di cui era sindaco, sciolto due volte per infiltrazioni mafiose. Il pentito rivela: “Gli imposi io il nome dell’assessore all’ambiente”.
E sugli impresentabili De Luca liquida la vicenda con “Nel Pd c’è un codice etico che è stato rispettato. Altro discorso è l’opportunità di candidare l’uno o l’altro ma rinviamo il giudizio ai cittadini. Considero impresentabili quelli dell’Asl di Caserta commissariati per infiltrazioni camorristiche, quelli del sistema di potere che fa capo al potere clientelare di Luigi Cesaro e quelli che tolgono speranza a disabili. Saviano dice delle cose intelligenti, ma anche sciocchezze che non condivido. Non è il Vangelo secondo Matteo. In ogni caso ricordo che sono stato reintegrato dopo tre ore dal Tar nelle funzioni pubbliche, il resto solo chiacchiere”.
Mentre il governatore uscente “sono garantista ma nel fare le liste noi abbiamo posto un limite, un tetto, che è quello delle condizioni poste dalla Legge Severino. Noi rispettiamo la legge. Impresentabile è anche il candidato trasformista, un fascista che va a sinistra, o un vecchio Dc che va col Pd per rifare la Democrazia Cristiana, oppure tanti pezzi territoriali arrabbiati con me”.
Vozza ha anticipato i suoi assessori in caso vittoria. “Non abbiamo impresentabili in lista di cui fare i nomi. Ma posso fare i nomi di persone che faranno parte della mia squadra. Tra questi Maurizio De Giovanni alla Cultura, Riccardo Realfonzo allo Sviluppo, Enrica Ammaturo alle Politiche Sociali, Anna Donati alla Mobilità, Lello Ferrara al Lavoro”. Lo ha detto Salvatore Vozza, candidato di Sinistra al Lavoro.
Curioso mentre i candidati alla presidenza alla Regione Campania per le elezioni del 31 maggio 2015 si sfidavano tra loro in sovrimpressione nella parte bassa dello schermo ogni tanto compariva durante la diretta la pubblicità per promozionare di Romanzo Criminale. Un modo per ricordare che dopo il Confronto c’era la serie ma l’effetto è stato inquietante