Gennaro Fittipaldi riverso a terra e privo di vita. La foto è stata scattata da Sergio Siano ed è stata pubblicata sul sito Internet del Mattino.
L’immagine è forte ma non cruenta: non ci sono tracce di sangue e neppure segni di violenza. Ma ugualmente su Facebook qualcuno ha protestato, dichiarandosi indignato e accusando la stampa di imbarbarimento e spettacolarizzazione di un omicidio di camorra.
Il cronista deve documentare. E’ il suo lavoro. Fissare i fatti e raccontarli. L’immagine scattata da Siano è drammatica perché sembra una foto di un ragazzo come tanti. Sembra uno studente universitario con quella maglietta, insolita, raffigurante il volto di Beethoven.
E’ un sasso tirato con forza nello stagno della retorica e del perbenismo. Le notizie devono essere inseguite, raccontate, documentate. E’ il mestieraccio. Sarà il lettore – unico giudice – a scegliere.
Fa bene Vittorio Del Tufo capo della cronaca del quotidiano “Il Mattino” a sottolineare come “Si tratta di un documento, nudo e crudo. Come tale andava mostrato. E come tale, infatti, è stato mostrato. Per dovere di cronaca: senza alcun compiacimento e senza alcun ammiccamento al giornalismo-spettacolo (o acchiappa-click)”.
E aggiunge : “Chi immerge quotidianamente il naso, il taccuino e la macchina fotografica nella cronaca nera e nei fatti di sangue della città, ma soprattutto chi conosce l’ABC del giornalismo, sa bene che il rispetto nei confronti dei lettori si misura con il rigore nella trattazione degli argomenti, anche di quelli più duri o scabrosi, e con la completezza delle informazioni. Senza chiudere gli occhi e senza farli chiudere ai lettori. Punto e basta”.
Davvero non c’è più altro da aggiungere ovvero solo un grazie a Sergio Siano che ha provato a lanciare un sasso di realtà nello stagno dell’indifferenza partenopea dove si è abituati a girare lo sguardo altrove.
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