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L’Associazione Trerrote è lieta di annunciare che per il secondo anno consecutivo parteciperà a Giugno Giovani, l’iniziativa organizzata e promossa dall’Assessorato ai Giovani e Politiche Giovanili, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli. Per quest’edizione, l’associazione, che lavora alla rivalutazione della periferia di Napoli attraverso il teatro, la ricerca e l’educazione, propone un flash mob Genius Loci.

Il Teatro si fa strada e lo spettacolo teatrale Cosa sognano le nuvole: due eventi speciali in 5 date diverse ed in 7 luoghi diversi della città Napoli con un omaggio a Pier Paolo Pasolini di cui ricorre il quarantennale della morte.

Il flash mob e lo spettacolo vede protagonisti i ragazzi del corso di alta formazione teatrale “In Altri Tempi e Luoghi”, che rientra nell’ambito del Piano Locale Giovani promosso sempre dall’Assessorato ai Giovani e Politiche Giovanili, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli.Nicola Laieta ha rivestito il ruolo di docente del corso arricchito dai seminari di affermati professionisti del mondo teatrale: Babilonia Teatri, Salvatore Cantalupo, Davide Iodice, Luciano Saltarelli, Francesco Saponaro, Marina Rippa, Roxy in the Box, Marco Zezza e Antonello Tudisco, coreografo del flash mob. Il flash mob Genius Loci.

Il teatro si fa strada si terrà mercoledì 24 giugno dalle ore partendo da piazza Dante e sabato 27 giugno ore 18:30 al Largo Baracche (Quartieri Spagnoli);

Lo spettacolo Cosa sognano le nuvole andrà in scena venerdì 26 giugno ore 21 al Nest,

Domenica 28 giugno ore 19 nel complesso di San Giuseppe Le Scalze e lunedì 29 giugno ore 20:30 al Centro Giovanile Asterix.

Cosa sognano le nuvole – Una giornata di lavoro sul palcoscenico di un teatro di altri tempi. Le maestranze del teatro si alternano sul palco alle prove del regista e dei suoi assistenti, per uno spettacolo di marionette. Le storie di vita reali si confondono con le storie di vita immaginarie, come in un sogno dentro un sogno. Le vicende di questo teatro di periferia diventano una favola dentro una favola dentro una favola di un paese non troppo distante da noi, in cui non si può dormire mai – figuriamoci sognare – e dove le favole inventate da una veggente possono essere scritte solo di fatti reali.

Al centro del percorso formativo di teatro ed educazione, di cui questa azione teatrale è la conclusione, ci sono state piccole esperienze di vita quotidiane raccontate dai nostri giovani partecipanti. L’idea era quella di ricostruire uno spaccato della nostra vita in questi tempi e in questi luoghi attraverso piccoli frammenti di narrazione. In un certo modo, volevamo restituire lo sguardo dei partecipanti sulla vita in questa città, rendendo le loro storie universali attraverso gli strumenti dell’arte del teatro, e permettere a tutti di potercisi rispecchiare.

Nel nostro lavoro educativo, il teatro e l’arte sono diventati un indispensabile strumento identitario e formativo. Grazie alla condivisione di storie, infatti, le persone che si raccontano sviluppano una chiara consapevolezza di come ogni singola esperienza sia di fatto una pietra miliare nella formazione del proprio io presente, e divengono così capaci di usare quelle esperienze come carburante per il progresso futuro. Anche chi ascolta queste storie può essere incoraggiato ad affrontare le proprie sfide personali.

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