Molti ignorano che a Napoli non è mai esistita una #biblioteca per bambini e ragazzi. È sufficiente pensare a questo per considerare quanto risulti essere scellerata la decisione di privare le bambine e i bambini di quell’unico spazio pubblico in cui poter incontrare i libri – gratuitamente per le famiglie e senza rappresentare un costo per il Comune di Napoli – contenente 900 (novecento!) libri scelti con cura e perizia dalle volontarie.
Eppure il Comune di Napoli più volte ha sottolineato l’enorme lavoro da portare avanti in città per contrastare la povertà educativa (di cui tanto si parla) e creare ogni presupposto possibile per favorire migliori occasioni di sviluppo sociale e culturale per tutti i cittadini, di ogni fascia della società. In questa cornice, però il Municipio guidato dal sindaco Luigi de Magistris scegliere di rinunciare a una risorsa preziosa come il programma Nati per Leggere appare cosa gravissima, oltre che inspiegabile.
Sorprende come un assessore tanto sensibile come Nino Daniele abbia adottato una simile e incomprensibile misura che è contro l’interesse di tutti e contro il cosiddetto ‘bene comune’.
Perchè è stata decretata la fine di un’esperienza che ‘a costo zero’, in 5 anni, ha prodotto un valore incalcolabile? Bambini che mai avrebbero potuto avvicinarsi ai libri grazie a Nati per Leggere avevano la possibilità di sfogliarne, leggerne a centinaia.
Il punto Lettura è un presidio di civiltà e democrazia. Difenderne la sua esistenza corrisponde a una battaglia di civiltà e legalità occorre riaprirlo, subito.
Le parole hanno un peso come quelle di Erri De Luca :
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.