Conto alla rovescia: la Vela Verde si sbriciolerà Scampia, il comitato civico vince la sua battaglia. Il mostro di cemento armato sarà abbattuto

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E’ cominciato il conto alla rovescia. La Vela Verde ha i giorni contati. Conferenza stampa del sindaco Luigi de Magistris insieme allo storico comitato di abitanti e cronoprogramma per l’abbattimento dell’edificio.

Parte la cantierizzazione e nell’arco di 180 giorni si sistemerà il tritolo per far saltare in aria l’obbrobrio della Vele Verde.

Uno degli edifici divenuti celebri e immortalati nella serie Gomorra. E proprio sul fianco dell’edificio che guarda la trafficata via Labriola, sui pianerottoli cadenti è comparsa una scritta : “Non siamo Gomorra”.

Un sogno che si realizza, un progetto che trasformerà il volto del quartiere Scampia.  E’ stata una lunga lotta condotta dal comitato Vele per il riconoscimento del diritto all’abitare come essenzialità intrinseca dell’individuo e non come prerogativa di uno status acquisito.

“Ha vinto la lotta Adios” è lo striscione che gli stessi componenti delle Vele hanno srotolato lungo l’edificio. Insomma, il cambiamento ha un nome e cognome.

In questi lunghissimi e sofferti anni, il comitato ha attraversato con coscienza e responsabilità i momenti frenetici degli incontri senza fine, le mille difficoltà legate alla gestione delle attese, giornate passate a rafforzare il fronte della protesta, a cementare l’idea nella mente come un tatuaggio sulla pelle.

La consapevolezza di una possibilità reale di riuscire nell’intento di riprendersi tutto nel senso più compiuto del termine, tra le  mura, tra le lamiere gelide del comitato, tra la gente, comunicando la direzione, sviluppando discussioni a cercare di imporre attraverso la credibilità di un processo di coscientizzazione, un modo diverso di interpretare le relazioni tra cittadini e politica.

Comitato Vele Scampia si è sempre definito ‘i sognatori abusivi’ e il loro slogan è  ‘la speranza è l’ultima a decidere!’. L’abbattimento della Vele Verde è solo merito loro e allo stesso tempo hanno creato un modello dal basso di grande partecipazione.

“Volontà popolare con colpi di coda inimmaginabili, a forza di cortei colmi di dignità e voglia di perseguire gli obiettivi. Lo abbiamo fatto sapendo di non appartenere ad un manipolo incosciente, ma ad un popolo vero, il popolo delle vele”.

“Abbiamo costruito questo capolavoro sociale con il sudore e con i sacrifici di chi non ha mai mollato, dentro la lotta come nello scontro, tra le parole pesanti ed i silenzi assordanti, molte volte senza schemi e strategie, affidandoci al naturale riflesso di chi è cresciuto nell’emergenza e, nell’emergenza ha sviluppato gli anticorpi per combattere e per mettere in campo con orgoglio e fierezza il diritto non sancito della compensazione a fronte di infanzia regate e di vite spezzate”.

“Proprio per questo per la prima volta sentiamo l’esigenza di riconoscere i giusti meriti a chi nei vari ruoli istituzionali in questi anni, senza mai essere pregiudizievole ha compreso la bontà e la genuinità della nostra visione tutt’altro che accessibile e concorde, gli assessori ai diversi rami che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione di questo straordinario traguardo, Carmine Piscopo e Monica Buonanno, il vicesindaco Enrico Panini ed il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris”.

“Corre l’obbligo inoltre, di richiamare in questo bollettino della felicità, chi in questi lunghissimi anni di lotta è sempre rimasto fedele al volere popolare, chi è stato fianco a fianco con noi senza avere mai alcun ripensamento, solcando le nostre stesse strade tortuose e allo stesso tempo avvincenti, i compagni eletti per desiderio del comitato Vele , Rosario Andreozzi ed Eleonora De majo”.

“Questo momento rappresenta il raggiungimento di un obiettivo storico e propedeutico al successo finale che auspichiamo di raggiungere nel più breve tempo possibile, la totale trasformazione e rigenerazione urbana del lotto M e di Scampia”.

“La torre verde finalmente vuota dalle persone che l’hanno abitata per anni pronta alla cantierizzazione, si gode questo momento a finestre spalancate, sarà un sorriso, sarà un messaggio codificato oppure solamente un saluto beffardo e convinto”.

“Abbiamo compreso sulla nostra pelle che nella vita accadono cose molto strane, a Scampia accade che un palazzone dall’aspetto minaccioso fino a ieri, diventi di colpo l’emblema della vittoria del popolo contro un despota, portatore consapevole di un dogma lasciato alla sola narrazione drogata dei film e delle serie Tv”.

 

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