‘Concerto Ostinato’ è il nuovo album di Francesco Di Fiore. Un lavoro importante e prestigioso per il compositore siciliano, che contiene tre concerti per clavicembalo, chitarra, pianoforte e orchestra, con la partecipazione di Steven Devine (clavicembalo), Lapo Vannucci (chitarra), Luca Torrigiani (pianoforte) e l’Orchestra Filarmonica di Bacau, diretta da Robert Gutter. Distribuzione europea Bertus, americana Naxos.
In apertura Di Fiore sottolinea il suo coinvolgimento solo nella scrittura e non nell’esecuzione, ma soprattutto la peculiarità del ‘concept’, quello di un trittico di inediti di ispirazione classica, ma ben piantati nella contemporaneità.
Mai come in questo caso, Di Fiore ha operato al crocevia di varie aree di influenza, tra musica antica e attuale, ispirazione classica e risvolti futuri. E’ il caso ad esempio del brano che dà il titolo al disco, Concerto Ostinato, nato dall’amore che il compositore aveva per la musica rinascimentale e barocca.
Spiega Di Fiore: “Concerto Ostinato è il mio crossover personale: uno strumento antico protagonista di una composizione nuova che si rifà a una forma musicale antica che ha raggiunto il suo apice in epoca barocca, l’ostinato in musica”.
Quattro Canti è un concerto per chitarra e orchestra, ispirato anche ai Quattro canti, uno dei monumenti più rappresentativi di Palermo; Tre Paesaggi – il pezzo più anziano del disco – è invece un concerto per chitarra, pianoforte e orchestra, che coniuga un’ispirazione naturalistica con l’idea del doppio concerto con due solisti.
L’eccellente risultato dell’operazione è dovuto al coinvolgimento di figure di spicco di respiro internazionale come Devine e Gutter, o lo stesso ingegnere del suono Jakko van der Heijden, e eccellenti talenti nostrani come Vannucci e Torrigiani.
La Sicilia di Di Fiore, che come molti luoghi di un Sud magico e ancestrale emerge in modo deciso in tanta musica di autori meridionali, è presente anche nel Concerto Ostinato ma con una fisionomia diversa, più sfumata.
“I miei luoghi sono sempre presenti, affiorano involontariamente, con prepotenza forse, ed esigono riconoscimento. Il pretesto descrittivo dovrebbe però essere inteso come un piccolo suggerimento, non bisognerebbe ricercare in ogni accento o in ogni inciso una descrizione precisa. La maniera giusta per affrontare l’ascolto è abbandonarsi piuttosto al flusso della musica che in ognuno andrà sicuramente a stimolare sensazioni personali” – aggunge –
Pianista e compositore nato a Palermo, Francesco Di Fiore è una delle personalità più interessanti nell’area postmoderna-postminimalista. Allievo di Harald Ossberger, Bruno Canino, Peter Toperczer ed Eliodoro Sollima, ha studiato anche a Vienna e a Praga presso L’Accademia Nazionale di Musica. La sua produzione comprende composizioni strumentali, colonne sonore per il cinema e musiche di scena per il teatro.