Bolla come buffonata e iniziativa propaganidistica. È furente il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che risponde a muso duro alla decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di delegare il prefetto Carmela Pagano, nella nomina di una commissione d’accesso all’Asl Napoli che avrà un mandato di tre mesi.
La decisione arriva anche dopo l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e una delegazione di eletti del M5S, in cui si sottolineava quanto emerso dall’inchiesta della Dda partenopea .
Il provvedimento è “per verificare l’eventuale sussistenza di tentativi di infiltrazione e/o di collegamenti della criminalità organizzata nel contesto dell’amministrazione della suddetta Asl, nella cui gestione è ricompreso l’ospedale S. Giovanni Bosco, interessato da una ‘recente vicenda giudiziaria’”.
Il riferimento è alla presenza stabile di alcuni esponenti del cartello camorristico Alleanza di Secondigliano all’interno di alcune strutture dell’ospedale come base logistica.
E De Luca che è anche commissario alla Sanità critica e sconfessa l’iniziativa definendolo “un atto ridicolo e cialtronesco, che fa da sponda a una politica politicante che ancora tenta di mettere le mani sulla sanità campana”.
“Un atto che arriva 12 ore prima – casualmente – della riunione prevista per domani a Roma sulla nostra Sanità. Un atto che offende quelli che in totale solitudine – a cominciare dal personale medico – combattono da anni” – tuona il presidente della Rgione Campania.
Segue un lungo elenco di denunce, esposti e segnalazioni che in questi mesi la Regione Campania ha inviato agli organismi competenti e contribuito a far aprire fascicoli d’indagine. “La battaglia contro i delinquenti la stiamo facendo, mentre gli inventori della ‘commissione di accesso’ hanno dormito” – sottolinea il governatore -.
“Ora è difficile immaginare che i signori Prefetto Santi Giuffrè, Maria Teresa Mignone del Provveditorato alle Opere Pubbliche e Marco Serra, dirigente di seconda fascia del Viminale, abbiano più competenza della Magistratura di Napoli e della Guardia di Finanza” – riflette De Luca -.
“Li seguiremo nel loro lavoro – immaginiamo – indefesso, sperando che si concluda nei tre mesi previsti, senza bisogno di altri tre mesi di proroga già ipotizzati. Nel frattempo, ai protagonisti di questo atto, domandiamo: al di là delle cialtronate propagandistiche, quando vi deciderete a istituire il posto di polizia richiesto dentro l’ospedale San Giovanni Bosco?”- conclude il presidente della Regione -.
Pier Paolo Milanese