Il Movimento 5 Stelle è un Titanic che affonda.
Gianroberto Casaleggio si sta rivoltando nella tomba mentre l’altro cofondatore e garante nazionale Beppe Grillo è scomparso disconoscendo la ‘sua’ creatura.
Capriole, doppie giravolte, insicurezze, incoerenze, mosse azzardate, chiamata diretta ai posti di sottogoverno di amici, collaboratori con un unico criterio: la fedeltà al capo.

Il ‘si alla Tav’ e la formula “Il Parlamento è sovrano” ha definitivamente cancellato la consistenza politica dei Pentastellati.
Le bugie hanno le gambe corte. Tante sono le menzogne che i grillini hanno raccontato nel corso della campagna elettorale che li ha portati ad avere il 32 per cento dei consensi e incoronarlo partito con la maggioranza relativa.
È stato truffaldino promettere l’impossibile e con il senno di poi è chiaro che mentivano sapendo di mentire.
L’attuale ministro del Sud Barbara Lezzi per mesi ha giurato rivolta alle telecamere : “La Tap – il gasdotto – in Puglia non si farà con noi al governo” per poi ammettere una volta ben seduta sulla poltrona ministeriale “Impossibile, l’opera si farà ci sono contratti sottoscritti e non dipende da noi. La colpa è del governo precedente”.

A Taranto, lo stabilimento ex Ilva diventa un simbolo di protesta: sit in quotidiani dei Pentastellati davanti all’ingresso dell’acciaieria e poi manifestazioni, proclami, comizi e tanto rancore contro chi attenta alla salute dei cittadini. L’annuncio è solenne : “L’ex Ilva andrà via, svolta ambientale”.
L’industria pesante è ancora li, occorre salvaguardare i posti di lavoro e non si può togliere una fabbrica che contribuisce al pil nazionale.
Poi il caso Diciotti, il finto referendum tra gli iscritti sulla piattaforma Rousseau per avere la pezza d’appoggio della volontà del popolo grillino e salvare il ministro dell’Interno Matteo Salvini dai giudici.

Per non parlare di Atlantia, la società del Ponte Morandi prima accusata in diretta di Tv da Di Maio che non avrebbe più avuto le concessioni e poi accettata come nuovo socio addirittura della compagni di bandiera Alitalia.
Voli pindarici, incoerenze, chiacchiere formato panna montata, infantilismo politico imbarazzante.
L’apoteosi con il si alla Tav passando nella manifestata indifferenza nel vedere il magistrato Raffaele Cantone dimettersi dall’Anac, l’Autorità anti-corruzione, e di scegliere di tornare in Cassazione.
Per non parlare della volontà emersa dal referendum sulla gestione della acqua che resta pubblica
Capolavori di straordinario dilettantismo senza citare la guerra interna con espulsioni, allontanamenti e cacciate per dissidenti e liberi pensatori.
L’ultimo effetto speciale il ‘mandato zero’. È chiaro che la Lega con il solo 17 per cento detta la linea, umilia i pentastellati, gioca sul loro terrore di andare a casa e non essere più rieletti.

Matteo Salvini giganteggia, in un solo boccone ha mangiato il vecchio Silvio Berlusconi e i ‘ragazzetti’ dei 5 Stelle.
L’ultimo fuoco d’artificio è esploso oggi alla Camera e al Senato con il premier Giuseppe Conte che rispondendo alle interrogazioni ha detto con chiarezza che la Lega aveva ragione sulla Tav e sul ricontrattare con l’Unione europea i finanziamenti a favore dell’Italia per l’imponente opera infrastrutturale.
Mentre al Montecitorio è andato in onda la difesa di Salvini per la vicenda del Russiagate. È proprio il caso di dire Movimento 5 Stelle, mamma mia che sberla.
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