Appello a Chi l’ha visto: Dov’è Nicola Zingaretti?

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Ore concitate. La crisi istituzionale incalza, la Lega è minacciosa e vuole subito incassare il ‘tesoretto’ elettorale accumulato.

A mettere i bastoni tra le ruote è sceso in campo Beppe Grillo che nella sostanza ha dato semaforo verde a una probabile maggioranza alternativa in Parlamento.

E dall’altra parte della barricata a sorpresa ha risposto l’ex segretario Dem Matteo Renzi che ha detto: “È folle votare subito, serve un governo di garanzia. Le elezioni potranno esserci già nel 2020, ma prima bisognare evitare l’aumento dell’Iva”.

Se è giustificata la scomparsa di Luigi Di Maio, leader ormai cotto per manifesta incapacità, ciò che sorprende ma non tanto è il silenzio di Nicola Zingaretti, il segretario del Pd.

Pare che quando il momento è critico ad uscire allo scoperto siano i veri leader.

L’attivismo di Renzi apre nuovamente una guerra mai sopita all’interno del Partito democratico.

Le truppe dell’ex segretario si muovono. Capannelli, riunioni riservate e ragionamenti, specialmente, al Senato, dove aumenta vigorosamente il potere contrattuale della sua corrente.

L’ex premier ‘lavora’ a un governo tecnico ma non a un Conte bis, perché se è vero che i 5 Stelle sono stati gabbati da Matteo Salvini, è anche vero che sono corresponsabili del disastro.

Torna, anche se è prematuro, sugli eventi il nome di Carlo Cottarelli,’ex commissario alla spending review che già fu incaricato dal presidente Sergio Mattarella di formare il governo all’indomani dello stallo tra M5S e Lega.

Scrivevamo di Nicola Zingaretti che è scomparso tanto da far circolare la battuta di affidare le ricerche alla trasmissione di Federica Sciarelli ‘Chi l’ha visto’.

Il segretario del Pd teme che dietro la manovra di Renzi ci sia una chiara strategia, ovvero approfittare di una situazione politica più liquida e lanciare un nuovo partito.

Un soggetto politico 4.0 che punti a recuperare i moderati, i liberali, i delusi di una politica che ha perso significato e che non si identifica con il Pd.

Insomma, si tratta di una vecchia idea di Renzi che, visto il quadro politico-storico, sembra cominciare ad avere il vento a favore.

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