Dietro l’improvvisa rottura di Salvini, i sospetti di una congiura politico-giudiziaria dei 5 Stelle

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Non ci sarebbero solo motivi politici che hanno portato alla traumatica rottura dell’alleanza di governo da parte di Matteo Salvini.

Un’accelerazione sospetta che accende mille dubbi, perplessità e qualche inquietante ipotesi. Salvini da qualche mese aveva capito che il Movimento 5 Stelle giocava una sua partita segreta.

Matteo Salvini, ph. Antonio Balasco

Il capo del Carroccio ha cominciato a sospettare del fatto che alcune indagini molto aggressive da parte della magistratura nei confronti della Lega sono state indirettamente appoggiate proprio dal M5S e da gruppi di potere molto forti e agguerriti e forse lo zampino indiretto di Silvio Berlusconi.

Una ‘santa alleanza’ – questo il ragionamento dei vertici della Lega – tra entità trasversali che hanno nei Pentastellati la punta avanzata per disarcionare proprio la Lega o ridimensionarla visto che ormai viaggia stabilmente a oltre il 40 per cento dei consensi.

Le complesse inchieste dei magistrati che hanno non casualmente nel mirino l’ex portavoce di Salvini e animatore dell’associazione Lombardia-Russia Giovanni Savoini e poi la slavina sull’ex sottosegretario Armando Siri non sarebbero casuali.

Occorreva dare un segnale, inviare un messaggio, non stare con le mani nelle mani e togliersi dall’angolo. Salvini a domanda “se teme una controffensiva della magistratura” risponde secco con il monosillabo : “No”.

Tutto, invece, fa pensare che la Lega guarda con attenzione a cosa si stia muovendo nelle carte giudiziarie.

Salvini tenta di mettere in sicurezza il potere conquistato in questi mesi, assicurarsi un rapporto privilegiato con una parte di italiani e quindi contrastare così un eventuale bufera che in questi mesi potrebbe abbattersi sul Carroccio.

Sta di fatto che la crescita a dismisura e inaspettata della Lega pone l’esigenza non secondaria di irrobustire l’organizzazione del partito, ampliare la presenza in regioni come il Mezzogiorno dove il Carroccio a trazione Nord non era presente.

Con lo sdoganamento geografico imposto da Salvini occorre una presenza più capillare nei territori, l’apertura di nuove sedi, l’organizzazioni di attività e iniziative.

C’è un altro particolare non da poco. La Lega è l’unico partito della Prima Repubblica che è sopravvissuto in questi anni. La sua storia non è di assoluta trasparenza e lontana da grane giudiziarie.

Quando scoppiò tangentopoli nel 1992 la l’allora Lega Nord fu pizzicata per aver incassato una tangente per finanziarie il partito. Umberto Bossi usò parole di fuoco contro i magistrati e restituì la tangente con una raccolta straordinaria di fondi tra i militanti.

Sempre la Lega è stato il partito che ha governato 20 anni con Silvio Berlusconi dimostrando grande disinvoltura in determinati ambienti affaristici, finanziari ed economici.

Poi le inchieste, le condanne, i sequestri a carico dell’ex vertice della Lega e fino alla misteriosa sparizione dei 49milioni di finanziamento pubblico scomparsi dalle casse del partito.

Salvini gioca la partita della sopravvivenza e allora rovescia il tavolo e passa al contrattacco serrano le fila e mettendo nel mirino il nemico numero uno : Il Movimento 5 Stelle.

Arnaldo Capezzuto

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