Il primo atto di governo che aveva promesso Matteo Salvini riguardava il taglio netto delle accise. Per almeno un mese tra dirette tv e comizi l’aveva ripetuto ossessivamente e le parole le accompagnava con una lavagnetta e un tratto di pennarello.

Come si è visto nell’arco di 14 mesi tra uno sbarco e una scorribanda in spiaggia, l’ex ministro dell’Interno non ha trovato il tempo per mettere mano alle accise che tanto fanno dannare l’anima degli automobilisti e centauri.
Dal fisco i numeri sono numeri e il gettito delle accise cresce e tocca i 34 miliardi.
Secondo il Libro Blu sull’attività dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, le entrate accertate sul prelievo sui prodotti energetici, gas naturale incluso, sull’energia elettrica, sulla birra e le bevande alcoliche, nonché sull’imposta di consumo sugli oli lubrificanti e sulle entrate correlate, nel 2018 ammontano a 34,11 miliardi di euro.
Negli ultimi cinque anni, insomma, le entrate sono lievemente cresciute, in particolare nel biennio 2017-2018 grazie all’aumento dei consumi, essendo le aliquote rimaste sostanzialmente invariate.
Metti un like alla nostra Fanpage
© Riproduzione riservata
www.ladomenicasettimanale.it