“Di Maio passa dal Lavoro e lo Sviluppo agli Esteri. Chapeau. Potere della sopravvivenza, potere della poltrona”.
È l’attacco di Matteo Salvini al neo titolare della Farnesina. Luigi Di Maio in questo nuovo governo M5S-Pd ne esce oggettivamente ridimensionato.
È vero è ministro degli Esteri ma è accerchiato e guardato a vista da una sorta di struttura di sicurezza.
Le ‘uscite’ dello statista di Pomigliano d’Arco sul versante estero, in questi 14 mesi, lasciano poco all’ottimismo.
Messi da parte i forsennati attacchi alla Ue, Di Maio ha collezionato gaffe che in queste ore sono riproposte a manetta dal web.
Su Twitter c’è l’hashtag #DiMaioAgliEsteri che è in tendenza. Del resto come non ricordare le epiche scivolate Di Maio: da Pinochet ai gilet gialli, le sue evidenti papere sono tornane e diventate virali.
Aveva collocato Pinochet in Venezuela e chiamato il presidente della Cina ‘Ping’. Ora che è diventato ministro degli Esteri, il web si è scatenato.
Giulia Rosati