Trucidato a colpi di pistola, così muore la gioventù casertana. Forse uno sgarro nell’ambito del traffico di droga

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Neppure il tempo di godersi la libertà, i killer lo hanno trucidato davanti alla sua abitazione. Ferdinando Longobardi, 29 anni, è stato freddato a colpi di pistola a Mondragone, nella zona residenziale del Parco Aurora.

I sicari che forse la vittima conosceva hanno bussato al citofono della sua abitazione. Il 29enne sentendo una voce familiare è così sceso. Un volta in strada, sarebbe iniziata una discussione e poi una violenta lite.

La vittima si sarebbe difeso anche con un coltello. Quando ha capito che poteva avere la peggio ha tentato di rientrare in casa ma è stato inutile. È stato raggiunto da diversi colpi di pistola che lo hanno ucciso sul colpo.

La prima ipotesi sulla quale stanno lavorando i carabinieri, è che il delitto sia riconducibile ad un regolamento di conti avvenuto per il controllo dello spaccio di droga.

Longobardi, infatti, fu arrestato nel 2013 per fatti di droga e scarcerato nel 2017. Ma si seguono anche altre piste, perché in passato Longobardi avrebbe avuto legami con personaggi legati al clan Pagliuca, che opera a Mondragone.

Sulla vicenda dell’assassinio di ieri sera, è intervenuto con un post su Facebook, Benedetto Zoccola, imprenditore sotto scorta per aver denunciato i suoi estorsori, ex vice sindaco di Mondragone, e attualmente assessore al Comune di Aversa.

“Morire a 30 anni! Un giovane a terra morto! Qualcuno ha deciso che la vita di Ferdinando Longobardi dovesse finire a 30 anni! Ferdinando è la vittima di una società che non fa nulla per recuperare i suoi giovani! Ferdinando aveva sicuramente sbagliato nel suo passato, aveva espiato la sua pena ma, oggi qualcuno ha deciso per la sua vita….”.

Giulia Rosati

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