La festa di San Gennaro è una bella festa e forse unica nella sua essenza perchè convivono il Sacro con il Profano.
Talmente che sono abbracciate tra loro, intrecciate che lo stesso cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe a volte si confonde officiando il Profano.
A nessuno è sfuggito che a prodigio avvenuto, l’alto prelato si è fermato nella sacrestia del Duomo di Napoli dove nell’entusiamo dello scioglimento del sangue del Santo Patrono ha benedetto con un rito di marketing presso un banchetto allestito per l’occasione, il primo foulard e cravatta dedicate a San Gennaro.
L’idea, la realizzazione e la vendita è della storica casa della moda napoletana, l’atelier Cilento in via Riviera di Chiaia.
I nuovi prodotti presentati nel corso della celebrazione della festa di San Gennaro ha trovato nel porporato partenopeo uno straordinario ‘Mast’ e festa’.
Pare che il prezzo ammonti a circa 160 euro per il foulard mentre è di 120 euro per la cravatta.
I perfidi che non mancano mai, sottovoce sussurrano e dicono che a San Gennaro non sfugge nulla e sa come difendersi.
I rapporti tra il Santo Patrono e il cardinale non sono proprio buoni. Tutti ricordano la vicenda del tentativo del cambio di statuto ai danni della Deputazione con annessa gestione del tesoro del Santo da parte dell’Arcidiocesi. Tentativo che provocò una clamorosa sommossa popolare e il ritiro da parte dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano del decreto.
Insomma, non è casuale se il sangue del Santo Patrono custodito nella teca non si sia mai sciolto tra le mani dello stesso Sepe.
Un messaggio – secondo alcuni fedeli – del poco feeling che esiste tra San Gennaro e questo inquilino di Largo Donnaregina.
Fosse stato per una causa di solidarietà, di beneficenza, di mutuo soccorso allora si poteva anche forse capire lo spot.
Sponsorizzare a favore di telecamere e macchine fotografiche un prodotto commerciale all’ombra di San Gennaro nel Duomo di Napoli non appena è terminata la celebrazione proprio non si era mai visto nella storia della Deputazione.
Scene da bazar sconosciute fino a ieri al Duomo di Napoli. Sarebbe stato impensabile vedere il cardinale Corrado Ursi oppure il suo successore Michele Giordano promozionare in un luogo sacro ed a celebrazione terminata un foulard o una cravatta.
Ieri al Duomo di Napoli e’ accaduto e adesso con la benedizione di Sepe ‘accattatavil’ .
Arnaldo Capezzuto