Il premier Giuseppe Conte si è prsentato nella fossa dei leoni di Fratelli d’Italia di Atreju dove si tiene la festa del partito di Giorgia Meloni.
Un presidente del consiglio a tutto campo che ha risposto a viso aperto. E se inizialmente c’era una contestazione da parte della platea a prescindere dopo l’intervento di Conte almeno è riuscito a catturare a tratti l’attenzione dei sostenitori di FdI.
A intervistare Conte ci pensa Bruno Vespa che non attraversa un momento sereno. Ilpremier tocca tutti gli argomenti e non risparmia stoccate a Matteo Salvini.
Infatti, approfittando dell’intervento di Orban sussurra Conte : “L’Italia dai paesi di Visegrad raramente è stata supportata, a partire dai migranti”. Ma è sulla manovra economica che Vespa incalza Conte: “Il vero ostacolo, e quindi il vero risultato, sarà evitare l’incremento dell’Iva. Nella manovra potremo solo dare dei primi significativi assaggi del progetto politico. Ho preteso, ad esempio, asili nido gratuiti per famiglie con redditi medi e bassi”.
E Conte non esclude le proposte che in questi giorni qualche membro di governo ha lanciato come le tasse sulle merendine e una mini tassa da 1, 50 euro sui biglietti per i voli internazionali per finanziare la scuola. “Mi pare praticabile” – dice Conte – si può fare”.
“Io Renzi non l’ho mai sentito prima di essere incaricato. – dice – Durante la formazione del governo non l’ho sentito. Mi ha chiamato la sera prima della formazione del suo nuovo partito. Io sono stato chiaro: se mi avessi avvertito io avrei preteso che nel tavolo della formazione avvenisse il confronto anche con il suo gruppo prima di andare al Parlamento”.
Poi il premier ha parlato della redistribuzione dei migranti e del fatto che ora dovrà costruire un dialogo anche con il gruppo che farà capo a Matteo Renzi.
In serata la scena l’ha rubata Orban, il premier ungherese ha subito attaccato: “In Italia il governo si è separato dal popolo. Sta prendendo piede una nuova offensiva della sinistra”, dice.
E poi: “Per la sinistra i migranti sono futuri elettori, cui dare la cittadinanza per averne il voto”. Affermazioni che hanno trovato un critico ministro dell’Estero Luigi Di Maio che ha criticato le parole del leader ungherese accusandolo di ingerenza.
Pier Paolo Milanese