Hanno dato alle fiamme plastica, suppellettile e altre masserizie. Il fumo nero, denso hanno invaso il cielo di Scampia rendendo l’aria irrespirabile. Pochi minuti è il vento ha trasporato la colonna di fumo acre anche a Melito e aree confinanti.
Il tam tam sui social, le nuerose chiamate ai centrali delle forze dell’ordine, la protesta dei residenti, l’indignazione ha provocato una dura e forte reazione.

L’area interessata dal rogo di via Cupa Perillo alla fine – a seguito degli accertamenti – ora è stata posta sottosequestro.
A chiedere l’intervento urgente anche i numerosi esposti a firma del presidente della Municipalità Apostolo Paipais e l’assessore municipale all’Ambiente Giovanni Pagano.
E ieri notte è scattato il blitz e il sequestro dell’area. Adesso il nastro bianco e rosso ne inibisce l’acceso restano gravi i problemi.

Occorre dare una sistemazione dignitosa e umana a quei nuclei familiari, garantire la continuità didattica ai bambini nati nel quartiere e che frequentano le scuole dell’obbligo.
Un lavoro rigoroso di assistenza e finalizzato all’integrazioe da anni è portato avanti – lontano dai riflettori – da religiosi, chiese, volontari, dalle stesse scuole, insegnanti e assistenti sociali.

La sistemazione dei nuclei nomade rientra in un progetto più ampio nazionale coordinato dalle prefetture che però si è interrotto bruscamente.
Il precedente ministro dell’Interno Matteo Salvini diciamo non aveva molto a cuore questo tipo di emergenze si spera nel nuovo inquilino del Viminale. Ora c’è da bonificare l’area e garantire sicurezza ambientale al quartiere e gli abitanti di Scampia e delle zone limitrofe.
Pier Paolo Milanese
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