Non è proprio una bella figura. Anzi. Alla fine si riempiono la bocca con parole come libertà di stampa, sostegno ai giornalisti e poi alla prima occasione scatenano l’inferno.
È bastato che Filippo Roma, giornalista professionista e inviato delle Iene si avvicinasse al sindaco di Roma Virginia Raggi a Napoli a Italia 5 Stelle per porre delle domande quando è stato letteralmente accerchiato e aggredito dagli squadristi grillini.
Il provvidenziale intervento della polizia ha strappato Filippo Roma da un linciaggio preparato e portato avanti dai supporter esagitati dei 5 Stelle.
Del resto se il capo politico bolla i cronisti come “infimi sciacalli” oppure Alessandro Di Battista li etichetta come “Pennivendoli puttane” cosa c’è da aspettarsi. Il minimo è una aggressione.
Una pagina indegna scritta da coloro i quali dicono essere ‘nuovi’. Per i 5 Stelle il giornalista e i mezzi di comunicazione devono essere una sorta di citofono, di cassette delle lettere, di notai che raccolgono comunicati, note e sproloqui e li mettono in linea.
Questo è il giornalismo secondo una classe politica – quella grillina – di miracolati che senza né arte né parte dicono e fanno il contrario di quello che dicono e fanno. Più che un caso politico è un caso psichiatrico.
“Appena mi hanno visto sono impazziti. Mi hanno urlato bastardo, figlio di puttana, venduto. So bene che gli attivisti e i simpatizzanti del Movimento da sempre mi odiano per le inchieste che ho fatto sui Cinque Stelle, una su tutte quella delle false firme. Dimenticano, però, come tante altre ne abbia fatte su membri del Partito democratico o di Forza Italia e pensano sia un venduto al soldo di Berlusconi” – lo sfogo di Filippo Roma, all’Adnkronos – l’inviato delle Iene che ha smascherato le balle raccontate negli anni dalle anime belle dei 5 Stelle cominciando dalla vicenda delle proprietà e degli abusi edilizi del papà di Luigi Di Maio oppure le vicende del Comune di Roma.
“È stato un vero e proprio tentativo di linciaggio, di manzoniana memoria direi” – continua Roma -.
Il giornalista è stato circondato e aggredito da un gruppo di attivisti, allontanati solo grazie all’intervento degli agenti della Digos.
Filippo Roma è stato aggredito mentre tentava di intervistare Virginia Raggi sull’emergenza rifiuti.
“Il sindaco si stava avvicinando verso il palco circondata dai giornalisti nell’area stand, quindi a ridosso del pubblico – dice – Quando mi hanno visto è scattato il tentativo di linciaggio. Se non fosse intervenuta la polizia a salvarmi, non sarei qui a raccontarla. Ero circondato da 100 persone, chi si faceva sotto con pugni, colpendo anche il cameraman, chi urlava insulti pesanti”.
“È stato davvero incredibile, io sto bene, solo un cazzotto mi ha sfiorato. Sapevo di non essere simpatico agli attivisti, ma non immaginavo a tal punto. Avevano gli occhi venati di odio, nella storia politica italiana non c’è mai stato questo atteggiamento, neanche nei momenti più bui” – conclude Roma -.