I legali del carpentiere Massimo Bossetti, sposato e padre di tre figli condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa il 26 novembre del 2010 hanno chiesto la riapertura del caso sostenendo che sulla scena del delitto c’era un altro Dna.
Lo riporta in esclusiva il settimanale Oggi. Pare che sia ancora conservato il Dna di Ignoto 1 al San Raffaele sul quale si potrebbe svolgere un accertamento.
Una rivelazione clamorosa secondo il settimanale perché uno degli avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni, ricorda che le richieste di una superperizia che confrontasse il Dna di Bossetti con quello di Ignoto 1 sono sempre state respinte sostenendo che i reperti erano esauriti.