Blitz contro il ‘caporalato’ nel facchinaggio, scoperto il tesoretto di un imprenditore: sigilli a 120 immobili. Operai costretti a contratti rumeni a 300 euro al mese senza contributi

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Blitz contro il ‘caporalato’ nel facchinaggio, scoperto il tesoretto di un imprenditore: sigilli a 120 immobili. Operai costretti a contratti rumeni a 300 euro al mese senza contributi

Scattano i sigilli a 120 immobili distribuiti tra Milano, Lodi, Brescia, Torino, Genova e altre città. Nel mirino un imprenditore della logistica, Giancarlo Bolondi della società Premium Net, accusato, oltre che di frodi fiscali e riciclaggio, anche di sfruttamento del lavoro.

Secondo i magistrati aveva organizzato un ‘caporalato’ nel facchinaggio. L’iniziativa è della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, su richiesta dei pm.

I sequestri sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza di Pavia. Gli operai rumeni lavoravano un mese per poco più di 300 euro (1.400 leu) e zero contributi. Mentre se eri un lavoratore italiano per avere l’impiego dovevi firmare un contratto romeno.

È successo a 70 dipendenti della Ceva Logistics Italia, stabilimento a Stradella, nell’Oltrepò Pavese. Quasi tutti originari e abitanti della zona, età tra i 20 e i 45.

Stesso destino professionale: la condizione per ottenere un posto alla Ceva – succursale del colosso internazionale dei trasporti e della logistica olandese-americano con strutture in 170 paesi e 51 mila addetti – era una firma sul contratto proposto da Byway Jpb Consulting srl.

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