È nu juorn bbuon. Un durissimo colpo inferto alla Ndrangheta con oltre 300 arresti e complessivamente 416 persone coinvolte in uno dei blitz più imponenti negli ultimi anni. Sono state disarticolate tutte le cosche del Vibonese in Italia e a estero.
Le accuse sono pesantissime associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed altri numerosi reati aggravati dalle modalità mafiose.
Assicurati alla giustizia 334 tra capi, gregari, affiliati e uomini a disposizione della cosca dei Mancuso e di Limbadi e delle famiglie ad esse collegate, arrestati su richiesta della procura antimafia di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri. In 260 sono finiti in carcere, 70 ai domiciliari. Sequestrati 15 milioni di euro per lo più aziende che riciclavano il patrimonio della Ndrangheta. Nella rete sono finiti anche politici, professionisti e massoni.
In manette anche un ex parlamentare di Forza Italia, l’avvocato Giancarlo Pittelli, più altri legali fra cui Francesco Stilo, di recente noto alle cronache come difensore del titolare dell’assegno da 100milioni di euro, beccato alla frontiera con la Svizzera.
“Questa è un’indagine seria, concreta, fondata – dice il procuratore, che ha seguito da vicino le operazioni di questa notte – ho iniziato a lavorarci dal primo giorno in cui ho messo piede a Catanzaro”.
L’inchiesta ha permesso di far emergere le cointeressenze dei clan con personaggi del mondo politico e dell’imprenditoria, ma ha permesso anche di documentare summit, riunioni e incontri fra boss e affiliati.
In particolare il deputato Pittelli è sotto processo anche per aver definito il sindaco di Napoli Luigi de Magistris un farabutto.
L’avvocato penalista ed ex coordinatore di Fi in Calabria in un articolo attaccò de Magistris nella sua veste di ex pm nell’inchiesta Why not.
Pier Paolo Milanese