Un Presidente della Repubblica Sergio Mattarella natio di Palermo che il 2 Giugno festa della Repubblica a nome del Paese si è recato a Codogno, epicentro della pandemia da Covid -19. Proprio qui nella notte tra il 20 e il 21 febbraio venne individuato il cosiddetto ‘paziente zero’.

Oggi Mattarella nel profondo Nord rende omaggio alle vittime. “Qui nella casa comunale di Codogno oggi – come poche ore fa a Roma all’Altare della Patria – è presente l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo ciò che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire.
Con la più grande speranza per il futuro”. Le parole del Capo dello Stato emozionano, commuovono e fanno sentire tutti italiani. Appare come una nota stonata il corteo a Roma del centrodestra con i tre leader Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani preceduti da un grande tricolore.

Assembramenti e slogan populisti, insomma, approfittando della festa del 2 giugno si sceglie la solita ammuina. Del resto i tempi sono quelli che sono. E già molti cominciano a rimpiangere questo presidente della Repubblica tra qualche mese in scadenza di mandato che con i suoi silenzi, con le parole sempre di buonsenso ma anche a volte con voce ferma è riuscito a rappresentare l’Italia come nessun presidente eccetto per Sandro Pertini e Carlo Azelio Ciampi.
Sergio Mattarella varca la soglia del municipio della prima città zona rossa d’Italia e sottolinea con la sua visita istituzionale e con le sue parole come proprio in un luogo simbolo della lotta al coronavirus sia importante ricordare la nascita della Repubblica. Poi la vista al cimitero per il lutto nazionale e rendere omaggio a chi purtroppo ha pero la vita.
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