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S’infiamma la piazza della protesta a Napoli. Davanti al palazzo della Prefettura si sono ritrovati agenzie, aziende e società di trasporto impegnate prevalentemente nell’ambito dei servizi al turismo e del comparto scuola.
Si tratta dei titolari e autisti di bus, Ncc, società di trasporto e il pulmini gialli che per conto del Comune di Napoli svolgono il compito di accompagnare e prelevare i piccoli alunni dalla scuola.
Filiere che per colpa della pandemia da Covid -19 sono finite sul lastrico e non hanno alcuno sostegno economico.
“Siamo coloro che hanno il primo contatto con i turisti – sottolinea un autista Ncc- e li accompagniamo alle stazioni recettivi. A differenza di altre categorie che si sono rimesse in moto, noi come Ncc siamo tagliati fuori”.
“La stagione 2020 legata al turismo estivo è saltata – sottolinea – bisogna capire la tendenza del 2021. Nel frattempo come categoria cosa facciamo? Come viviamo? Certamente le 400 euro una tantum non ci bastano”.
Stessa incertezza per i titolari e autisti dei bus turistici.
“Ogni giorno che passa la situazione diventa sempre peggiore – rileva un autista – la cassa integrazione scade tra pochi giorni e molti dipendenti non potranno più essere riassunti dalle aziende perchè il comparto turistico è fermo”.
Una situazione che non riguarda solo Napoli ma coinvolge tutte le città turistiche d’Italia tanto è vero che oggi sono molte le manifestazioni di protesta”.
“Siamo lavoratori stagionali – aggiunge un altro autista – nel momento in cui il turismo è fermo la nostra prospettiva lavorativa è nulla”.
E infine ci sono gli autisti dei pulmini gialli quelli del trasporto dei piccoli alunni : “Siamo fermi da tre mesi, siamo senza stipendio e chiediamo che ci garantiscano un sussidio e ci diano certezze per settembre”.
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