Un sit in davanti alla Prefettura di Napoli dei migranti pr riflettere sulla loro condizione, sulle contraddizioni e sul sistema dei diritti che arretra sempre di più e che pone come tema centrale l’abolizione dei decreti sicurezza firmati dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Chiedo scusa a nome della tribù bianca. Il nostro è razzismo di Stato. Non possiamo più accettare baraccopoli come a Rosarno, degradare la persona umana, le responsabilità sono da questa parte” – dice Alex Zanotelli, padre comboniano da anni stabilitosi a Napoli -.
“Quando sono venuto a Napoli c’era il forum antirazzista, oggi questa piazza è vuota – riflette amaro – Occorre riprendere, riaggregare, mettersi insieme far tremare i palazzi del potere per ottenere i diritti. Vi accompagno ma tocca a voi muovevi”.

“Occorre costruire un grande movimento popolare mondiale per vincere. Se vincono i pochi ricchi che comandano, il mondo non cambierà mai” -aggiunge-.
“George Floyd, ucciso dalla polizia americana durante l’arresto ha detto: ‘Non riesco a respirare, mi manca l’aria’. Ecco quest’aria, se le cose non cambiano, mancherà a tutti noi”.
Intanto, domani notte s’illumineranno i monumenti per la Giornata Mondiale del Rifugiato, in un’espressione di solidarietà con le quasi 80 milioni di persone nel mondo che sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa di guerre, violenze o persecuzioni.
Il Maschio Angioino “si tingerà di blu per celebrare la forza, il coraggio e la perseveranza dei rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni, e per ribadire il ruolo di primo piano che hanno le città nel loro percorso di costruzione di un futuro migliore”, sottolinea in una nota l’agenzia Onu per i rifugiati Unhcr.
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