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“L’orientamento a fare approvare, a fine legislatura e in regime di prorogatio, la legge regionale urbanistica e del territorio è una decisione grave e sbagliata che lacera il campo del centrosinistra”.
È la dura posizione di Articolo Uno che già in passato aveva avvisato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca a desistere e rimandare l’iter conclusivo e quindi l’approvazione nel prossimo Consiglio regionale.
“A parte i dubbi di costituzionalità (votare una legge di questa portata in regime di prorogatio) – prosegue la nota – come Articolo Uno siamo vicini e sosteniamo quella parte dell intellettualità ed urbanisti che si stanno opponendo a questa legge, condividendone le motivazioni”.
“Al Pd chiediamo: questa sarebbe la svolta green che si auspica in Campania? – domanda Articolo Uno – la conferenza programmatica nascerebbe sotto il segno di un vulnus grave e lacerante con settori della societa’ napoletana, campana e dello schieramento di centrosinistra”.
Sta di fatto che il pugno sul tavolo scagliato da De Luca per l’approvazione di fretta e furia della legge sembra un pegno da pagare per la sua rielezione.
Un voler rassicurare i tanti amministratori di comuni che non hanno ottemperato all’approvazione dei Puc e che in deroga agli strumenti urbanistici quotidianamente distribuiscono concessioni di permessi a costruire.
Colate di cemento senza il rispetto di nessuna regola, aggrappati a prassi e sentenze di tar e consigio di Stato. Deroghe sartoriali e cambi di destinazione d’uso.
La nuova legge regionale urbanistica diventerebbe un regolatore per sanare situazioni opache e illegali e facendo felici costruttori, imprenditori, finanziatori e soddisfacndo gli strani interessi che orbitano con il mattone.
Questo è più che un rischio, basti guardare a ciò che accade a Volla, Frattamaggiore, Arzano, Sant’Antimo, Cardito, Orta di Atella.
Alla faccia della discontinuità e delle clientele altro che fritturine di pesce qui si alzano i palazzi, ville, capannoni senza batter ciglia e infischiandosene delle leggi.
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