È sconcertante per alcuni versi l’intervista di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri al quotidiano il Foglio. Su Draghi dice letteralmente : “È stato un incontro cordiale e proficuo, mi ha fatto un’ottima impressione”.
Insomma, è come dire : “Si, ho incontrato il Papa ed ho avuto un’ottima impressione, è una persona in gamba”. Oppure dialogare con Vasco Rossi e spiegare: “Un’ottima persona penso che sia davvero bravo”.
Luigi Di Maio si ripresenta nuovamente così com’è : affetto da sfrenato narcisismo, autocelebrativo, autocompiaciuto che sfiora il patologico.
Dopo l’ubriacatura di potere assoluto del primo governo Conte, in cui lo statista di Pomigliano, si era distinto per essere contemporaneamente : ministro del Lavoro, ministro dello Sviluppo Economico, vice premier, capo delegazione e capo politico del Movimento 5 Stelle torna ai suoi standard ‘normali’.
Qualcuno, sperava a seguito dei numerosi insuccessi sia elettorali, sia di governo, sia di leadership, che il giovane politico inesperto fosse maturato, avesse acquisito un maggiore buon senso, più umiltà, pacatezza e un maggior controllo dei propri istinti. Invece così non è.
I segnali c’erano. Meno presenza in tv, meno dirette, interventi più misurati, parole più ragionevoli, istituzionali, riflessioni più avvedute e circostanziate, uno stile più pacato e responsabile.
Invece, Di Maio alla prima occasione mostra ancora una volta una smodata voglia di protagonsimo della serie: Mi si nota più se mi sparo le pose oppure continuo con lo stile british?
Ci sono un paio di passaggi nell’intervista di Di Maio che ‘svelano’ quella sua irrefrenabile smania. C’è l’elogio ricevuto dalla Merkel che sembra un trattato psicoanalitico: “Mi si avvicinò e mi disse: ‘Mi parlano bene di te'”.
La vetta indubbiamente si raggiunge quando alla domanda del giornalista sull’incontro, riamsto per molti giorni segreto, con l’ex presidente della Bce Mario Draghi spiega che ci tiene a sottolineare non era segreto ma una interlocuzione testualmente: “È stato un incontro cordiale e proficuo, mi ha fatto un’ottima impressione”.
Oggi sappiamo attraverso le importati affermazioni di Di Maio che Mario Draghi, alunno di Carlo Azeglio Ciampi, ex governatore della banca d’Italia, presidente della Bce ha fatto un’ottima impressione al giovane statista di Pomigiano.
Senza parole…
Arnaldo Capezzuto