Napoli. Morirono due operai, scatta il sequestro del cantiere. L’area era stata confiscata

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Ci morirono due operai Thomas Daniel di 41 e Ciro Perrucci di 61 anni e restano feriti altre tre persone. Un cantiere abusivo, per l’edificazione di una villa senza permessi e ora si scopre su di un terreno che risulta essere confiscato. Assurdo, indegno, avvilente.

È quello che ha scoperto la Procura di Napoli che ha proceduto a un decreto di sequestro preventivo del cantiere di Pianura, quartiere occidentale della città. La tragedia si consumò lo scorso 1 giugno con il crollo di un muro che fece sprofondare l’impalcatura trascinandosi dentro al burrone i due lavoratori.

Solo per una coincidenza fortuita non morirono anche gli altri tre operai, tutti stranieri come Thomas Daniel, la sua una storia che commosse. Rifugiato insieme alla moglie Cinthia da 22 anni con permesso umanitario e in seguito ai due famigerati decreti sicurezza diventato invisibile, un fantasma che usciva di casa alle 5 del mattino per 40 euro al giorno secondo le nuove tariffe del post Covid.

Le indagini relative al decesso di Perrucci e Thomas sono a carico del direttori dei lavori, committente e proprietario della villetta interessata dai lavori. Contestato anche il reato previsto dall’articolo 437 del codice penale, cioè l’omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.

Nel corso delle indagini è emerso che oltre a Thomas Daniel, cittadino della Liberia che aveva il permesso di soggiorno scaduto, nel cantiere lavoravano anche altri extracomunitari privi di permesso di soggiorno e che, quindi, non potevano essere assunti alle dipendenze di un datore di lavoro.

Emersi anche dei tentativi di falsificazione di documenti per sviare le indagini. Nella zona interessata dalla frana, in cui insisteva anche un vincolo paesaggistico, si stavano compiendo ulteriori opere su un terreno già confiscato, dopo una sentenza di condanna in primo grado, per lottizzazione abusiva.

La zona sulla quale erano in corso i lavori, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Nil, coordinate dal sostituto procuratore Mario Canale, era già stata sequestrata e sottoposta a confisca. Inoltre era stata già anche comminata una condanna, in primo grado, per lottizzazione abusiva. Contestato, inoltre, lo smaltimento illegale degli scarti edili.

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