“Lo dico con grande emozione: con l’aiuto del Cielo e grazie alla professionalità dei medici del San Raffaele, primo tra tutti il Prof. Alberto Zangrillo ho superato quella che considero la prova forse più pericolosa della mia vita”. Così Silvio Berlusconi all’uscita dell’ospedale San Raffaele dove era ricoverato da 12 giorni per Coronavirus.
“Il Professor Clementi – aggiunge l’ex premier – ha studiato il mio tampone ed è rimasto sorpreso dall’entità della carica virale: la più alta tra le diecine di migliaia osservate al San Raffaele. Fortunatamente quando me lo hanno comunicato ero già nella fase di recupero dalla polmonite bilaterale che mi rendeva tra i soggetti più a rischio. Comunque anche stavolta la s’è scampata bella!”.
“L’80% dei malati oltre gli 80 anni ricoverati al San Raffaele non ce l’ha fatta. Il mio pensiero in questo momento va quindi prima di tutto ai tanti ammalati di COVID e alle loro famiglie”.
È anche vero però, e questo Berusconi non lo dice, che l’80 per cento dei malati da Coronavirus oltre gli 80 anni non si può permettere la suite ampia circa 300 metri quadri chee comprende nove stanze e tre bagni, Wi-Fi, stampa internazionale, rinfreschi e bibite. A disposizione parrucchiere, estetista, massaggiatori professionali. Con medici e infermieri dedicati h24.
La maggior parte dei malati da Covid è morta a casa oppure in terapia intensiva per prognosi troppo tardive.