“Ho parlato con Ciro e mi ha descritto una situazione di grande negazione con i due ragazzi minacciati di morte ripetutamente. Quello che è successo l’altra notte era qualcosa che in qualche modo si aspettavano”.
Parla Daniela Falanga, presidente dell’Arcigay di Napoli, che ha fatto visita in ospedale a Ciro, il compagno di Maria Paola Gaglione, la 18enne uccisa dopo essere stata sbalzata dallo scooter al termine di un inseguimento e per la cui morte è accusato il fratello Michele.
“La ragazza – come mi hanno riferito Ciro e sua madre – aveva il desiderio di parlare con la propria famiglia ma ha subito solamente minacce di morte. E’ una situazione devastante per tutti. Ciro non sta bene, sta vivendo una situazione drammatica. Per fortuna ha la madre che gli è vicino ed è per lui un grande pilastro in questo momento. Piangeva, ma non per le ferite riportate nell’incidente, ma perché chiedeva di poter rivedere la sua compagna. Mi ha detto che gli hanno rubato la vita e che vuole rivederla un’ultima volta” – spiega la prresidente di Arcigay .
“La mamma di Ciro in particolare – riferisce – ci tiene a far sapere che vuole assolutamente che il fratello di Maria Paola paghi per quello che ha fatto. Parliamo di due dinamiche che confluiscono. Qui c’è una donna che in qualche modo deve essere vinta dal volere degli altri e assoggettata al patriarcato; e c’è poi questa cultura per cui si debba negare la propria identità di genere a un ragazzo, la transfobia”.
“Aiuteremo Ciro – spiega Falanga – gli metteremo al fianco degli psicologi per affrontare il lutto. Ma vogliono che fratello paghi per quello che ha commesso. Vogliono che paghi. Avranno anche un supporto legale, saranno supportati da tutta la comunità Lgbt”.
“Ciro – aggiunge Daniela Falanga – è sconvolto per quello che sta ascoltando in queste ore. Legge cose non vere, non si sta presentando l’orrore per quello che è. Piange tanto, sta male per questa separazione che rivendica come la sua vita. Avevano in animo di andare a vivere insieme e Paola l’avrebbe accompagnato nel percorso di transizione che stava per cominciare. A Ciro, che è già un uomo, è stata tolta una parte della sua esistenza. So che Paola ha provato a convincere la famiglia ma è sempre stata trattata malissimo”.
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