“Il piano industriale presentato senza Napoli non è un piano industriale, ed é da rifare”. Il ministro ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano taglia corto e parla senza peli sulla lingua nel corso dell’incontro in Prefettura a Napoli dove ha incontrato una delegazione di operai della Whirlpool e i sindacati.
La multinazionale ha annunciato la chiusura dello stabilimento partenopeo per il 31 ottobre.

“Un incontro di aggiornamento con i sindacati – ha affermato – per ribadire la posizione del Governo, quella che abbiamo espresso alla multinazionale nel tavolo del 31 luglio e cioè che quel piano presentato, senza Napoli è da rifare”.
“Siamo in attesa che l’azienda lo ripresenti – ha sottolineato – confidando che sia in grado di cogliere anche le novità che si sono determinate nel frattempo: c’è un mutamento nel mercato e lo dice la realtà di altri grandi imprese e anche l’andamento degli altri stabilimenti, c’è una nuova stagione che si può aprire nel Mezzogiorno, attraverso le leve che abbiamo già messo in campo, come la fiscalità di vantaggio per il lavoro che compensa gli svantaggi localizzativi al Sud”.

“Con il nuovo corso del Recovery fund avremo il Sud in cima alle nostre azioni – ha concluso – Un Sud produttivo ,che lavora, in cui anche lo stabilimento di Whirlpool potrà ritrovare il suo futuro”.

“Nell’incontro tenuto tra il Ministro del Sud Provenzano, alla presenza del Prefetto Valentini, abbiamo ribadito la nostra posizione, per cui la vertenza Whirlpool deve partire, dalla conferma degli accordi istituzionali e dei piani industriali e deve essere affrontata ai livelli più alti del Governo, attraverso il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio che, in più momenti della vertenza, si è fatta garante del rispetto degli accordi e degli impegni presi con i lavoratori e le istituzioni del Paese” spiegano i Segretari Generali territoriali di Cgil Cisl Uil Schiavella, Tipaldi, Sgambati e di Fim-Fiom-Uilm Trapani, Rappa, Accurso insieme alla RSU della Whirlpool di Napoli.
Intanto, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a proposito della vertenza Whirlpool ha spiegato: “Vi ricorderete quando abbiamo stoppato i soldi a questi signori perchè volevano chiudere Napoli. Lo dobbiamo rifare se serve, finchè non imparano”.
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