La Ciarambino fa precipitare il M5S al 9,93 per cento e non si dimette anzi vuole la presidenza di una commissione.
Deludente il risultato finale del Movimento 5 Stelle che in Campania è rimasto inchiodato al 9,93 per cento. Sconfitta pesante che sancisce in pratica il dimezzamento dei consensi rispetto a 5 anni fa.
Dalle urne esce una sonora sconfitta per la candidata presidente Valeria Ciarambino che non è riuscita ad allargare la base del consenso anzi ha dilapidato anche i voti grillini. Chiedilo a Vale il perchè?
Nonostante la percentuale bassissima per il ricalcolo e l’attribuzione dei seggi paradossalente i pentastellati – sorprese della legge elettorale – conservano intatto i sette consiglieri ma perdono consistenza politica.
Tra gli eletti oltre alla Ciarambino, entra in consiglio perchè era anche capolista, fanno il bis Maria Muscarà, Gennaro Saiello, Luigi Cirillo, Michele Cammarano non centrano la rielezione gli uscenti Tommaso Malerba e Vincenzo Viglione, quest’ultimo tra i più preparati, puntuali e trasparente nella contribuzione sulla piattaforma ‘tirendiconto.it’ rispetto ai suoi ex colleghi.
Per la Ciarambino oltre ad essere in bilico il ruolo di capogruppo pare che nell’ipotesi in cui venga assegnata una commissione non toccherebbe a lei guidarla.
Intanto, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio nel ringraziare tutti i candidati presidente e in particolare la sua conterranea e fedelissima Valeria Ciarambino si è augurato che per le comunali si cambi schema di gioco.
Insomma, a parte il referendum i grillini hanno pochi motivi per essere allegri, sono praticamente scomparsi dai territori.