Trasmissione ‘Atlantide’ sul caso Siani censura il cronista autore di una contro inchiesta

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“Nella versione del mio intervento mandata in onda in trasmissione, è emersa una cosa falsa che io non ho mai detto. Quello che rimane, dopo un ‘taglia e cuci’, è che io dico che il boss Valentino Gionta è stato assolto perché il gruppo sanguigno non era compatibile con quello dei killer. Non è assolutamente vero, non è così”.

All’indomani della puntata di ‘Atlantide’, condotta da Andrea Purgatori, incentrata sull’omicidio di Giancarlo Siani, il giornalista Roberto Paolo, vicedirettore del quotidiano ‘Roma’ di Napoli e autore del libro ‘Il caso non è chiuso: la verità sull’omicidio Siani’ non ci sta, e racconta all’Adnkronos di aver registrato un intervento per il programma dal tenore diverso.

“Oltre a far emergere una cosa falsa, hanno tagliato alcune cose fondamentali -spiega il giornalista, ospite della trasmissione di Purgatori insieme ad altri colleghi esperti del caso Siani- una è la parte in cui dico che la Procura di Napoli ha riaperto le indagini. Gli avevo anche segnalato che il procuratore capo di Napoli esattamente un anno fa, il 25 settembre 2019, nel corso di una delle celebrazioni su Siani, aveva detto che ci sono ancora dei responsabili in libertà, e ‘vi sono ancora margini importanti per cercare la verità’, ma questa parte -e il mio libro, in seguito al quale sono state riaperte le indagini- è stata completamente omessa”.

“Mi avevano garantito che avrebbero citato il libro, forse sono stato ingenuo, mi sono fidato dei colleghi, avevamo parlato a lungo e sembrava che fossero interessati al mio contributo”, aggiunge il giornalista. Che tiene a sottolineare: “Questa è una vicenda intorno alla quale si è creata una frattura fra quelli che si considerano i depositari della memoria di Giancarlo Siani, i sacerdoti che ne celebrano il culto da anni, e chi continua nella ricerca della verità, e quando è uscito il mio libro ho percepito molta ostilità, non l’hanno presa molto bene”.

Sull’intervento di Roberto Saviano, altro ospite della trasmissione, il vicedirettore del ‘Roma’ è particolarmente critico: “Saviano ha detto diverse sciocchezze, e si vede che non ha studiato le carte -sostiene il giornalista- Ha parlato di una casa di appuntamenti a Torre Annunziata che non è mai esistita, semmai è esistita in via Palizzi a Napoli. Ha parlato di due prostitute che sono state interrogate in America. In realtà le due sorelle Castelli non erano due prostitute della casa di appuntamenti, e sono state interrogate perché una delle due era la fidanzata di Giorgio Rubolino, e aveva riferito di essere coinvolto nell’omicidio di Siani, e le aveva chiesto di trovargli un alibi”. 

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