Il presentatore Flavio Insinna e i sindacalista Aboubakar Soumahoro hanno incontrato i lavoratori della Whirlpool dello stabilimento di via Argine a Napoli.
A fine ottobre la fabbrica su volontà della proprietà americana è destinata alla chiusura. Nel frattempo il prossimo 22 ci sarà un tavolo al Mise per capire cosa fare.

“L’indimenticabile presidente della Repubblica Sandro Pertini – ha ricordato l’attore e conduttore Rai – diceva che se parliamo di dignità, di democrazia, di libertà ma non c’è lavoro, stiamo parlando di concetti astratti. Siccome viviamo in una società, in un mondo, dove dobbiamo lavorare e le persone di buona volontà devono e vogliono lavorare, qui sta succedendo ciò che non è concepibile nel mondo che io sogno, nel mondo dove vorrei vivere. Cioè che tutte le persone possano lavorare serenamente, nella certezza del lavoro, non strappandolo con i denti, come stanno facendo qui”.
“Qua – ha ribadito Insinna – si rischia l’abbandono. E per me è inconcepibile che le persone vengano abbandonate”.
Il leader sindacale dei braccianti Aboubakar Soumahoro ha richiamato le responsabilità del governo, al quale spetta il compito di “dare una parola chiara rispetto alle incertezze che i lavoratori hanno percepito in questi mesi e questi anni di trattativa”.
“Senza lavoro – ha aggiunto il sindacalista -, non si può dare una prospettiva, non solo a questo territorio, ma all’intero Paese. Questa vertenza è nazionale. La questione meridionale non si può affrontare senza una prospettiva e un orizzonte sul piano nazionale e internazionale. Sarò qui col sacco a pelo accanto ai lavoratori in lotta, qui c’è bisogno di lavoro”.
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