“Reagire e affrontare il Covid oppure ci saranno centinaia di morti”

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“Le notizie che arrivano dagli ospedali mi preoccupano molto. Una delle prime lezioni che mi sono state impartite in gioventù è stata che girare la testa dall’altra parte non serve a nulla, le malattie è bene scovarle sul nascere e affrontarle di petto. Per questo è bene dircelo fuori dai denti: la Campania è malata. Napoli è malata”. Lo dichiara Bruno Zuccarelli, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Napoli.

“Era presumibile – aggiunge – che alla fine il Covid riuscisse a fare breccia, ad insinuarsi nelle nostre case più di quanto non avesse fatto a ridosso del lockdown. I cittadini napoletani, e più in generale campani, hanno dimostrato nel corso della prima ondata di avere un grande rispetto per le regole. Regole calate dall’alto con dolore, ma necessarie. Ora però è tempo che queste stesse regole arrivino da noi, serve che tra le istituzioni e i cittadini si stringa un’alleanza forte”.

Zuccarelli ribadisce che “non possiamo permetterci indugi. Rappresentarla come una contesa tra politica e cittadinanza ci renderebbe più deboli, in ballo c’è la nostra salute e la situazione è più grave di quanto possa apparire. Napoli ha già dimostrato di essere una città resiliente, è nel suo Dna. Non abbiamo ancora passato il punto di non ritorno – sottolinea Zuccarelli – se capiamo che dai nostri comportamenti dipende la vita di centinaia di persone possiamo essere noi a decidere del nostro futuro prossimo. Non aspettiamo che qualcuno ci imponga regole, poniamo noi stessi in essere quelle cautele che ormai abbiamo imparato a conoscere. E un grande sacrificio? Certamente sì, ma non dimentichiamo che questa è una guerra e anche se al momento ci sembra che le cose vadano ancora benino, far finta che non lo sia ci porterebbe al disastro”.

L’appello di Zuccarelli è a “non rendere vana la sofferenza dei mesi scorsi, altrimenti molto presto saremo costretti a vedere sfilate di carri militari impegnati a trasportare altrove le bare dei nostri cari. Il Covid non lascia seconde occasioni, i nostri medici lo sanno bene. Loro che hanno sacrificato tutto per restare al fianco dei pazienti anche quando farlo significava rischiare quasi certamente la vita. Anche per non rendere vani questi sacrifici estremi, ora dobbiamo stringere i denti e dare l’esempio. Non sarà facile, ma se ciascuno farà la propria parte sarà possibile”, conclude.

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