Guerriglia per lockdown, il Viminale lancia l’allarme: “Pericolo eversione”

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Bombe carta, lancio di motolov, tensione a mille e tafferugli, questa sera, a Milano e saccheggi a Torino. Le stesse scene  viste, venerdi sera, a Napoli, seguito dai disordini di Roma, Catania e Trieste. Rappresentano più di un campanello d’allarme.

Al Viminale sale l’allerta per le tensioni sociali, anche se in quei casi i protagonisti degli scontri non erano imprenditori e lavoratori colpiti dalle misure ma piuttosto centri sociali, esponenti di estrema destra, ultras e manovalanza della criminalità organizzata.

La linea, dicono al ministero dell’Interno, è quella della massima attenzione; viene sottolineata la necessità di disinnescare sul nascere ogni situazione di possibile rischio, avvertendo che vi sarà massima fermezza nei confronti dei violenti.

Dalla firma del Dpcm le manifestazioni si susseguono di giorno e di notte, alcune pacifiche, organizzate della associazioni di categoria, altre spontanee o che lungo il percorso cambiano la loro fisionomia.

E’ successo a Milano dove al presidio sotto la Regione Lombardia del settore del gioco legale, si sono uniti anche altri. E così in un centinaio scarso si sono spostati bloccando il traffico, fino al posteggio dei taxi accanto alla stazione Centrale.

La paura, non tanto del contagio ma quella di non farcela più ad andare avanti dopo la botta del primo lockdown , si trasforma in rabbia urlata. In serata a Napoli in migliaia si sono radunati in piazza Plebiscito con cartelli del tipo ‘Reddito di salute per tutti la crisi la paghino i ricchi’; poi, autorizzati, si sono spostati davanti alla Regione urlando ‘dimettiti, dimettiti’ all’indirizzo del governatore Vincenzo De Luca.

Finita la protesta è salita la tensione tra un gruppo di circa cento persone e le forze dell’ordine, che hanno fermato un manifestante.

Sempre a Napoli, davanti a un ristorante di via Santa Lucia, una bara è stata ancorata e i manichini di due camerieri sono stati impiccati.

A Genova sotto la sede della Regione si sono trovate un centinaio di persone per una manifestazione non autorizzata.

La preoccupazione del Viminale è che la rabbia e la frustrazione che monta fra baristi, ristoratori, proprietari di palestre, dipendenti, lavoratori dello spettacolo possa diventare terreno fertile per chi ha interesse ad alimentare le tensioni e che alle manifestazioni – già molte quelle indette nei prossimi giorni – possano essere strumentalizziate e diventare l’occasione per provocatori e infiltrati di mettersi in mostra.

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