È muro contro muro. Ore drammatiche. La Whirlpool ha detto ‘no’ alle offerte del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte a nome dell’Italia affinchè non venisse chiuso lo stabilimento di via Argine a Napoli.
Dopo aver disatteso l’accordo del 2018, la multinazionale ha rifiutato le tante generose proposte offerte dall’esecutivo italiano. Alle 00.01 del primo novembre l’azienda chiuderà e cesseranno tutte le attività produttive. È la posizione ufficiale della multinazionale comunicata direttamente a tutti e 420 dipendenti con una lettera.
“La Direzione di Whirlpool Emea S.p.A. comunica la cessazione di tutte le attività produttive presso lo stabilimento di Napoli, con effetto alle ore 00:01 del 1° novembre 2020″. Inizia così la lettera inviata questa mattina dall’azienda ai dipendenti sullo stop dell’attività del sito di Napoli.
“Da tale momento i dipendenti saranno esentati dal rendere la propria prestazione lavorativa presso il sito, fermo restando il mantenimento del rapporto di lavoro in essere – si legge nella missiva – con effetto dal 1° novembre, l’azienda pagherà la piena retribuzione ai dipendenti fino al 31 dicembre 2020 con riserva di ulteriori valutazioni successive a tale data”.
“L’accesso ai locali aziendali – prosegue la lettera della Whirlpool – sarà consentito soltanto previa richiesta scritta autorizzata dalla direzione, per i soli fini del legittimo esercizio dei diritti sindacali derivanti dal Ccnl o altre comprovate esigenze personali, e nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza vigenti. Qualsiasi accesso non autorizzato sarà perseguito a termini di legge”.