Prende sempre più corpo l’ipotesi che Diego Armando Maradona non sia stato curato a dovere. In attesa dei risultati degli esami tossicologici e istopatologici, “man mano che le indagini vanno avanti aumenta l’ipotesi che ci sia stata negligenza” e che Maradona non sia stato curato a dovere dopo l’asportazione dell’ematoma subdurale al cervello il 3 novembre.
Lo riferisce La Nacion attraverso una sua fonte che sottolinea che si potrebbe configurare “un reato”. Secondo gli elementi raccolti fino ad ora dagli inquirenti, la convalescenza di Maradona “è stata una totale disorganizzazione”.
Al centro delle indagini, al momento ci sono il neurochirurgo Leopoldo Luque, medico di fiducia dell’argentino e la psichiatra Agustina Cosachov. Intorno a questi due medici ruotano le indagini. Le figlie di Maradona, Dalma, Gianinna e Jana hanno puntato il dito contro Luque. E chiede chiarezza da Napoli, dove si sta riprendendo dal covid, anche Diego junior.
“Due giorni dopo l’intervento in clinica alla testa di papà ho fatto una videochiamata con lui e stava benissimo, l’ho visto con i miei occhi. Io voglio sapere la verità, se ci sono persone che hanno sbagliato devono pagare e manderò tutti nelle sedi competenti- ha detto in collegamento con una trasmissione di Canale 5 – Ci sono persone indagate al momento. Finché la mia situazione non si è aggravata con il Covid – aggiunge Diego jr – ho monitorato la situazione e papà stava bene”.
E mentre si indaga, il tema dell’eredità continua a tenere banco. Figli legittimi e illegittimi, l’ex moglie e le ultime compagne, sorelle, fratelli e nipoti, la lista di pretendenti ai beni del ‘pibe de oro’ è lunga, così come è stata lunga la lista di persone che hanno beneficiato della generosità di Maradona in vita.
Secondo La Nacion quattro anni fa, nel 2016, Maradona aveva estromesso dal testamento l’ex moglie Claudia Villafane e le due figlie Dalma e Gianinna che invece nel 2012 erano state indicate dall’argentino come eredi, prima dei riconoscimenti di Jana, Diego junior.
Secondo il documento in possesso del quotidiano argentino, nel 2016, in piena guerra giudiziaria con l’ex moglie – accusata di essersi appropriata di beni e denaro per svariati milioni di dollari – a Dubai, Maradona decise di annullare le disposizioni testamentarie a favore della Villafane e delle due figlie.
Il documento – redatto in arabo – è stato poi trascritto e registrato a Buenos Aires e ora metterebbe sullo stesso piano i cinque figli riconosciuti dell’argentino (Dalma, Gianinna, Diego junior, Jana e Diego Fernando) mentre pendono le richieste di riconoscimento di Magali Gil e Santiago Lara e di altri quattro ragazzi nati a Cuba.
Intanto, dopo che è emerso il contenuto dell’audio inviato dall’avvocato Matías Morla a Gianinna Maradona dopo la morte del padre nel bel mezzo della battaglia legale per l’eredità, in questo fine settimana ha rotto il silenzio Dalma, che ha lasciato un duro messaggio sui social all’avvocato del padre, al quale faceva da filtro, impedendogli di vedere le figlie.
La maggiore delle figlie avute con Claudia Villafane si è fatta sentire tramite il proprio account Instagram e, visto che non poteva menzionare Morla perché il legale l’ha bloccata, ha pubblicato la frase “Più vigliacco non potevi essere”.
E continuando: “Ti scrivo qui perché hai mandato un messaggio a mia sorella, e le hai chiesto perché non ti è stato permesso di andare alla veglia del tuo ‘migliore amico’. Se mi avessi risposto le duecento volte che ti ho chiamato te lo avrei spiegato perfettamente. Ti citiamo in giudizio – ha aggiunto Dalma – e sembra che lì alla fine dovrai mostrare la faccia. Ci vedremo lì e se hai qualche dubbio chiedi pure a me, viso a viso. Magari forse si farà giustizia, e ti giuro che non mi fermerò finchè questo non sarà avvenuto. E infine – la conclusione -, ringraziami. Meno male che non sei andato alla veglia perché le persone che ti avrebbero visto ti avrebbero chiamato assassino. Ti ho salvato da un dispiacere” .