Bomba comandata a distanza. È guerra del racket a Casoria.
A distanza di 24 ore cominciano a chiarirsi i contorni dell’attentato che l’altro ieri notte ha distrutto un negozio e danneggiato la Galleria commerciale, due auto e quattro abitazioni a Casoria.
Un esplosivo potentissimo, una sorta di pacco attivato forse a distanza. Su questo stanno lavorando le forze dell’ordine che hanno anche recuperato le immagini di sorveglianza delle telecamere della vicina sede del Comune, cercandovi fotogrammi legati agli attimi prima della deflagrazione per individuare gli attentatori.
I danni sono stati ingenti. Non si esclude alcuna pista, e quindi nemmeno quella della criminalità organizzata.
La zona al momento e’ controllata da due cosche e potrebbe aver dato un segnale ai commercianti che non si sono piegati a richieste estorsive, che sono continuate nonostante il periodo di lockdown e che in genere si intensifica durante le festività.
Ma non si esclude una vendetta privata legata a un debito di droga di uno dei gestori del centro, ritenuto dagli inquirenti vicino a clan del quartiere di Napoli di Secondigliano, in contrasto con i fuoriusciti del vecchio clan Moccia di Afragola. Interrogati i commercianti, che hanno escluso di aver ricevuto pressioni