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T-shirt autografate, ciondoli con il volto, gadget con il numero 10, ma anche dolci e calendari: a pochi giorni dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, esplode il merchandising sul suo nome. Dalle bancarelle ai negozi virtuali, si trova un po’ di tutto.
“Sembra il replay di quanto avvenne già negli anni 80/90 al suo arrivo a Napoli: all’epoca un giornalista chiese a Maradona se fosse infastidito da tutto il commercio con il suo nome, Diego rispose che non gli dava fastidio specie se tali iniziative potessero aiutare i napoletani poveri a sopravvivere. Non è forse questa un’altra dimostrazione della grande generosità, dell’altruismo del campione?”, sottolinea Angelo Pisani, storico legale di Diego Armando Maradona.
“Avevo visto bene rispetto alla potenzialità e valore del brand Maradona: è infinito”, aggiunge l’avvocato.
“Oggi nel rispetto della volontà di Diego se qualcuno in suo nome cerca di sopravvivere, arrangiandosi in maniera corretta e rispettosa, sono certo che avrà anche la sua benedizione. Ma chiunque produce, commercializza e sfrutta l’immagine del Pibe de Oro senza autorizzazione – tra l’altro non rispettandone la memoria – solo per ingiustificabile lucro e business, incorrerà in seri rischi legali e nell’obbligazione di dover presto fare i conti con i legittimi eredi di Maradona”.
“Diego aveva tanta fiducia e affetto per me – racconta l’avvocato -Mi diede procura per difenderlo da chiunque potesse sfruttare il suo nome. Le ultime volte che lo sentii, mi disse ‘mi raccomando solo tu puoi difendermi come farei io, tu sai tutto di me, difendimi sempre dai nemici e falsi ‘tifosi di Maradona’ e ricordati di mettere pace nella famiglia dei miei figli caro Angelone”, così lo chiamava confidenzialmente.
“Come promesso, continuerò sempre a difendere Diego contro chiunque, tutelando la storia, la filosofia e la volontà di Maradona. E come da mandato scritto di Diego, tranne i poveri e i napoletani più deboli, denuncerò chiunque pensi di speculare e sfruttare illegittimamente sul ‘brand’ Maradona”.
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