“Verro’ tra voi come fratello accogliendo con gioia la doverosita’ del mio servizio a voi, porzione di popolo di Dio conosciuta in tutto il mondo”. Don Mimmo Battaglia, chiamato ad essere Arcivescovo di Napoli, affida a una lettera, letta dal cardinale Crescenzio Sepe che andra’ a gennaio in pensione rimanendo a Napoli, il suo primo saluto al territorio.

Il nuovo arcivescovo di Napoli ricorda la pagina del Vangelo del cieco di Gerico che, rincuorato dall’invito “Coraggio! Alzati”, si rimette in piedi e si riconosce in Gesu’.
“Se la mia trepidazione a recarmi nella diocesi di Cerreto Sannita, la prima affidatami, era grande, ora a prevalere e’ un profondo senso di gratitudine verso il Signore, verso Papa Francesco, verso tutti voi, sorelle e fratelli nella fede”.

A incoraggiarlo “ci sono i volti di coloro che nella fiducia mi hanno accolto per primi come padre, fratello, compagno di strada. Sono nel mio cuore con me mentre rivolgo il mio saluto a voi”. Napoli infatti e’ per lui “incrocio di bellezza e di ricchezze umane”, con “la sua complessita’ i suoi evidenti problemi, alcuni antichi altri nuovi, ma rappresenta il vero tesoro del nostro Sud con i suoi limiti e le sue possibilita’”, “la capacita’ di resistere che trovo simile a quella della mia gente di Calabria e che e’ la vostra e la nostra risorsa piu’ grande”.
“Anche se non conosco i vostri volti, tendo le mie mani a tutti voi; non solo a chi condivide la speranza cristiana, ma a tutti coloro che in modi diversi si impegnano ogni giorno pur nella durezza del vivere quotidiano per rendere piu’ umana l’umanita’, piu’ civile la civilta’. Vengo con il cuore aperto come viandante che desidera camminare. Ci accompagni, ci ispiri e ci benedica la dolcissima Madre di Dio madre del Buon Consiglio dell’Unita’”, conclude, ricordando in particolare “il servizio di medici e operatori sanitari” che questo momento con la loro fatica sostengono quanti colpiti dalla pandemia.
Intanto, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, sulla nomina di Domenico Battaglia nuovo arcivescovo di Napoli dice: “È un autentico pastore. Una guida spirituale capace di immergersi nella storia delle persone, a cominciare dalle piu’ fragili, povere, dimenticate. Un pastore anche per molti giovani, di cui sa intercettare bisogni, aspirazioni, inquietudini. Un punto di riferimento. E insieme un testimone concreto e coerente del Vangelo: poche parole e tanti fatti, quei fatti incarnati nella Parola di Dio”.
Metti un like alla nostra Fanpage
© Riproduzione riservata
www.ladomenicasettimanale.it