Cosca dei Casalesi affari nella grande distribuzione e soldi all’estero per riciclare

0 0
Reading Time: 2 minutes

Il clan dei Casalesi solo apparentemente era scomparso dai radar. Dopo gli arresti dei vertici le attività malavitose si sono fatte più accorte, raffinate, attente e prevalentemente diversificate. Attività economiche, acquisizioni di aziende in difficoltà, grande distribuzione, supermercati e esercizi commerciali.

A prendere le redini della cosca Filippo Capaldo, figlio di Beatrice, sorella maggiore delcapoclan Michele (detto “capa storta) e il fratello Pasquale (detto “Bin Laden”, la mente finanziaria).

Secondo i carabinieri del ROS e la DDA di Napoli che in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare hanno stretto le manette ai polsi di Capaldo insieme ad altre sette persone.

In cella anche i fratelli Nicola, di 40 anni, e Mario Francesco, 29, gli imprenditori Alfonso Ottimo, 55, e Paolo Siciliano, 56. Quest’ultimo è titolare della “Distribuzione Siciliano Srl”, che opera nell’ingrosso di prodotti alimentari nelle catene di supermercati “Pellicano” e “Jolly Market”, presenti con 21 punti vendita tra Caserta e Napoli.

In carcere anche le “contabili” di Capaldo, la 34enne Michela Di Nuzzo e la madre, Viola Ianniello, 56 anni. Ai domiciliari il marito della Di Nuzzo, Giovanni Merola, 45 anni che gestiva con la moglie un conto corrente in cui finivano i soldi di Capaldo.

Questi – secondo gli investigatori – avrebbe portato avanti la vocazione imprenditoriale del clan Zagaria anche dal carcere, continuando a impartire direttive tramite i fratelli Nicola e Mario Francesco. Il nuovo capoclan era in società con Siciliano, gestore di decine di supermercati, ed ha costituito diverse società (intestate a prestanomi) produttrici di beni alimentari che rifornivano i supermercati.

Una inchiesta del gennaio 2020 portò in carcere per concorso esterno l’imprenditore di Castellammare di Stabia (Napoli) Adolfo Greco, accusato di aver suggerito ai Capaldo la costituzione della “Coop Santa Maria” per intercettare il flusso di affari che era di Euromilk.

I titolari delle aziende sono stati colpiti dalla sospensione dall’esercizio dell’impresa per un anno. Capaldo – è emerso dalle indagini – aveva nelle società controllate, persone che si occupavano di contabilità e facevano arrivare sui conti correnti profitti per centinaia di migliaia di euro.

Tra esse, Michela Di Nuzzo, assunta da Siciliano, e la madre Viola Ianniello, che lavorava in nero. Anche il nuovo capo del clan Zagaria si era fatto assumere, come operaio, da Siciliano, in modo da risultare un lavoratore con reddito, ed evitare misure di prevenzione patrimoniali.

Gli investigatori hanno documentato investimenti fatti da Capaldo a Tenerife, dove dalla primavera del 2017 ha avviato un’attività di noleggio veicoli con la società “Cattleya Rent srl”.

Metti un like alla nostra Fanpage

© Riproduzione riservata
www.ladomenicasettimanale.it

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Chiudi
Ascolta le notizie
Social profiles
Chiudi