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Ora è ufficiale c’è una correlazione tra lo smaltimento di rifiuti illegale e l’insorgere di patologie tumorali. Non è lo stile di vita e le abitudini alimentari dei campani come sosteneva un ministro della Repubblica, i campani e in particolare chi abita nell’area conosciuta come la Terra dei Fuochi si ammala per la presenza di rifiuti tossici interrati e nascosti sotto terra che sono diventati parte della catena alimentare.
Numeri, cifre, dati che emergono dallo studio scientifico nato dall’intesa stipulata nel 2016 dalla procura di Napoli Nord con l’Istituto di superiore di sanità e certifica che decenni di smaltimento illecito di rifiuti hanno provocato un aumento di malattie nella provincia di Caserta e di Napoli.
Come il tumore alla mammella, la cui incidenza e mortalità “è significativamente maggiore tra le donne” dei comuni con il livello di rischio più alto.
C’è una relazione causale, o anche di concausa, tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati sul territorio dei comuni delle province di Napoli e Caserta ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi, e l’insorgenza di alcune patologie, come il tumore alla mammella, l’asma, le varie forme di leucemie, le malformazioni congenite.
Il dato, tanto atteso da cittadini e comitati, che finora era solo un’ipotesi degli scienziati, è stato confermato dal rapporto conclusivo dei lavori dell’accordo che la Procura di Napoli Nord – l’ufficio giudiziario ha sede ad Aversa (Caserta) – stipulò nel giugno 2016 con l’Istituto Superiore di Sanità.
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