Muore tre giorni dopo il vaccino, domani autopsia sulla salma. Intanto scatta il sequestro in tutta Italia di un lotto di AstraZeneca

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Ora occorre approfondire come è giusto che sia. La lente di ingrandimento della Procura di Napoli punta sulla morte di Vincenzo Russo, bidello della scuola Viviani di Casalnuovo, deceduto ieri mattina nella clinica Villa dei fiori di Acerra, a tre giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca.

L’uomo, che soffriva di problemi cardiovascolari e già in passato aveva avuto una trombosi venosa, ha ricevuto l’iniezione domenica scorsa e poco dopo sono iniziati ad arrivare i primi dolori.

Gli agenti del commissariato di Acerra hanno eseguito il sequestro della salma in vista dell’autopsia che dovrà accertare se esiste una correlazione tra l’inoculazione del farmaco e la morte dell’operatore.

Un procedimento analogo a quello portato a termine per l’insegnante 62enne deceduta la scorsa settimana, sempre a Napoli e in seguito alla vaccinazione.

In quel caso l’esame autoptico ha “scagionato” il farmaco targato AstraZeneca: la morte della donna è stata attribuita a uno shock emorragico e arresto cardiocircolatorio conseguente a un’occlusione intestinale (“ernia strozzata”) non riconosciuta. 

Insomma, il caso sembra che nulla abbia a che fare con la sospensione in Italia e anche in Campania del lotto ABV2856 AstraZeneca bloccato da Aifa in seguito ad una morte sospetta e ad alcune segnalazioni in Europa.

E dall’Unità di crisi della Regione Campania chiariscono che “nessun evento avverso”è stato riscontrato sui soggetti che in Campania avevano ricevuto un vaccino appartenente al lotto ABV2856 di AstraZeneca (commercializzate sia in Italia che in Europa) bloccato dall’Aifa.

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