Volevano ucciderlo. Solo la prontezza di riflessi gli ha evitato che l’unico colpo esploso e diretto al cuore gli trapassasse la spalla. Ciro Cotugno, 47 anni, noto alle forze dell’ordine si è da solo salvato la vita.
L’agguato è avvenuto in via San Michele, strada del quartiere Ponticelli, periferia est della città che sembra ormai ripiombata in una guerra di camorra.

Qualche ora prima del ferimento di Cotugno, alle tre di notte un grosso ordigno è stato fatto esploderein via Luigi Crisconio, nel cuore del centro storico di Ponticelli.
La bomba artiganale è stata posizionata nei pressi di alcuni cassonetti dei rifiuti. La deflagrazione ha causato il danneggiamento di alcune autovetture in sosta e la rottura dei vetri delle finestre delle abitazioni circostanti. Terrore, paura con molti residenti spaventati che hanno preso d’assalto il centralino delle forze dell’ordine.

Un’azione eclatante che segue di qualche giorno l’uccisione di un trentenne e il ferimento di un 24enne. Sulla vicenda sono intervenuti: il senatore Sandro Ruotolo, Fabio Giuliani, referente regionale di Libera Campania, lo scrittore Maurizio De Giovanni.
“Siamo molto preoccupati per l’escalation criminale che sta infiammando Napoli. A pochi giorni dall’omicidio di un 78enne a Fuorigrotta, quartiere occidentale della città, stanotte l’esplosione di un potente ordigno in via Luigi Crisconio, nel cuore del centro storico di Ponticelli, zona ad Est di Napoli”.

“Una deflagrazione che ha distrutto delle auto in sosta e danneggiato alcuni edifici con tanti residenti impauriti scesi in strada. Proprio in quel quartiere pochi giorni fa in un agguato è stato ucciso un 30enne e ferito un 24enne. Senza dimenticare le gravi fibrillazioni che stanno avvenendo nel quartiere di Miano”.
“‘Disarmiamo Napoli’ vuol dire innanzitutto porre nell’agenda del governo la questione criminale. Ma la liberazione di Napoli dalla morsa dei clan passa soprattutto per Napoli. Il lavoro è l’antidoto alle mafie. Le mafie non portano sviluppo. Bisogna abbattere i muri che separano centro e periferie, Posillipo e Ponticelli, società civile e Istituzioni. Occorre fare squadra, metterci in rete, riconnettere Napoli nella lotta contro le camorre”.
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