Un gruppo di giovani è entrato urlando nell’ “Ospedale del Mare” di Napoli dopo la morte del loro nonno, ricoverato nella struttura. L’ irruzione è stata mostrata in un video postato dagli stessi giovani su Internet.
Nelle immagini, si vede il gruppo attraversare un corridoi dell’ ospedale, che si trova a Ponticelli, a periferia Est di Napoli, gridando che l” anziano “stava bene” e chiedendo di poter incontrare il primario.
Il video mostra anche altri parenti dell’ anziano morto che piangono e sferrano calci alle porte dell’ospedale. Non vi sono stati, tuttavia, danni alla struttura nè aggressioni al personale sanitario. La direzione dell’ “Ospedale del Mare” ha reso noto che presenterà denuncia sull’ accaduto.
Intanto, il senatore Sandro Ruotolo sulla sua pagina Fb scrive: “Vorrei che vedeste tutti questo video. Un colpo nello stomaco. Non c’è dolore che tenga che possa giustificare questa azione. Voglio qui esprimere la mia solidarietà a tutto il personale sanitario dell’ospedale del Mare di Napoli. Spero che gli autori dell’assalto vengano identificati e mi chiedo perchè i due vigilantes ripresi non siano intervenuti”.
“La scena finale dove l’autore del video si svela e impreca convinto di stare dalla parte della ragione interroga tutti noi. È una sfida per noi. È scioccante. Proprio perchè amiamo la nostra terra dobbiamo cambiarla. Certo, occorre il lavoro ma occorre investire sui giovani. Sulla cultura, la formazione, la conoscenza. C’è una povertà non solo economica che è spaventosa. E la politica deve dare risposte”.
“Se non togliamo i ragazzi dalle strade non potremo costruire niente. Proprio oggi avevo incontrato in mattinata, da remoto, i ragazzi della Rosario Livatino di San Giovanni a Teduccio”.
“Un bellissimo incontro che mi aveva dato speranza. Ma voglio continuare ad essere ottimista, a fare rete, a impegnarmi per la mia città. Insieme alle tante associazioni impegnate sui territori, sapendo che sarà ancora più dura per gli effetti della pandemia, per come aumenterà la dispersione scolastica. Non possiamo essere indifferenti”.