Uno dei locali della Galleria Principe, nel centro di Napoli, è diventata la ‘Casa del rider’, la prima esperienza di questo tipo in Italia. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto ‘Nuovi Lavori, nuove tutele’, che vede coinvolti la direzione regionale dell’Inail, la Nidil Cgil Campania e l’associazione ‘Napoli pedala’ (che si è aggiudicata il progetto finanziato con 50mila euro), con il patrocinio morale della Presidenza della Camera dei Deputati e del Comune di Napoli.
La struttura si sviluppa su due piani, di cui uno è dedicato al bar e all’officina per le bici, l’altro è a disposizione dei lavoratori, che potranno caricare le bike elettriche, depositare gli zaini, utilizzare i servizi igienici e lo spogliatoio, caricare i loro device e riposarsi nella zona relax, in attesa della consegna successiva.
Lo spazio offrirà anche servizi di consulenza legale per la difesa delle tutele individuali e collettive dei lavoratori, tra cui le tipologie contrattuali adottate dalle aziende di delivery, ma anche informazioni sugli adempimenti fiscali.
Ai rider sarà distribuito un kit per la sicurezza, contenente mascherina, pettorina catarifrangenti, casco, guanti, protezioni e attrezzatura per la manutenzione della bici.
“È solo un punto di partenza – sottolinea il presidente dell’associazione Napoli pedala, Luca Simeone – apriamo uno spazio che servirà da luogo di connessione di queste competenze e sofferenze e, da questo luogo, lanciamo un nuovo patto di cittadinanza, che devono scrivere i consumatori che richiedono i servizi di delivery, le aziende che si affidano ai ciclofattorini e i rider. Partendo da questo spazio, immaginiamo un delivery più etico, sostenibile, sociale, che dia qualita’ nelle consegne ma che lavori soprattutto sui diritti”.